venerdì 28 agosto 2009

L'energia maschile e l'energia femminile

Come le viviamo dentro di noi, uomini e donne,
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NELLE RELAZIONI FAMILIARI
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L’immagine è importata dal sito www.multidimensions.com
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Percorso di Preparazione al convegno Doc_4

Dall’esperienza della Community del blog:

Facendo il GIOCO DI ABBINARE per sincronismo ogni nuovo iscritto alla carta che corrisponde nella sequenza degli Arcani Maggiori dei Tarocchi, abbiamo capitalizzato le esperienze di un imperatore donna, un papa donna, una imperatrice donna e una imperatrice uomo. Nei commenti.al.Doc.1 e nei commenti.al.Doc.2 troviamo alcune loro reazioni e riflessioni. Come ci si sente, come donna, nei ‘panni’ di un imperatore, o di un papa? Come reagisce un uomo invitato ad entrare nelle sembianze di una imperatrice? E ancora …che impatto emotivo riceve una donna all’invito a percepirsi con la valenza dell’archetipo della imperatrice, che ha la padronanza di risvegliare tutta la vita intorno, quindi anche dentro di sé?

Riflessioni

CHE FEMMINILE ABBIAMO VISSUTO IN NOI?
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LA DONNA totalmente dedicata alle persone della famiglia, capace di sopperire ai bisogni di ognuno, nel modo più perfetto possibile. Nel ruolo di chi vuole esserci, sempre, per potersi ritenere ‘a posto’. Cosa è mai una donna, figlia, madre, moglie, amante, se non colei che soddisfa le richieste pratiche ed affettive di tutti?
E come vive UN UOMO l’energia femminile dentro di sé? Come esprime la sensibilità, la capacità di esserci nella relazione se non in uno sforzo titanico di un SONO COME TU MI VUOI? Anche lui perfetto figlio, marito, padre, od amante, che VIVE DI RIFLESSO, come luna col suo sole?

CHE MASCHILE ABBIAMO SPERIMENTATO IN NOI, come donne e come uomini?
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La capacità di tenere sotto controllo. Gestire tutto, comprese le emozioni. L’imperatore che governa in modo assoluto su tutti i territori. Protegge, somministrando benessere, sicurezza. Mantiene l’integrità, il buon equilibrio personale. E’ l’affidabilità nel raggiungere gli obiettivi di lavoro, in una concentrazione senza distrazioni.

All’estremo opposto il femminile è fragilità, mutevolezza, paura. Una sensibilità pagata con il fuori controllo della rabbia, o del dolore vittimistico. Un’attenzione al mondo interiore, che toglie energie vitali. E rende passivi e dipendenti, nell’attesa di attenzione sentita e di riconoscimento dagli altri. A sua volta il maschile assoluto è egocentrismo personale o di gruppo, strumentalizzazione, indifferenza alle persone, fino alla violenza del potere esercitato su di loro.

Abbiamo vissuto in questo modo finora l’energia femminile e maschile, sia che fossimo donne, o uomini. E…Dove sta l’amore nelle relazioni familiari? Nel femminile, o nel maschile? C’è amore in chi dà priorità al successo ed alla realizzazione dei propri scopi lavorativi, rispetto allo scambio nelle relazioni familiari? Oppure c’è amore quando viviamo solo per e dell’altro, della sua attenzione, approvazione, o, per lo meno, del bisogno che ha di noi? Forse LA RISPOSTA E’ NO, IN ENTRAMBI I CASI. Se non esisto come persona per me stesso e con me stesso, non è amore maturo la mia attenzione all’altro, ma solo un più o meno sano attaccamento/dipendenza. Se so guardare solo a me stesso, a quello che io cerco, sto vivendo un’ottima vita con me stesso, ma non sono in realtà in una relazione di sinergia familiare.

E allora? DOV’E’ L’AMORE? COME POSSIAMO TROVARE UN MASCHILE E UN FEMMINILE SANI? PERCHE’ ABBIAMO FUNZIONATO COSI’ FINORA?

L’immagine iniziale del post mostra la chiave di comprensione. Rappresenta simbolicamente lo stato di polarizzazione dei due lati di noi, i due emisferi cerebrali, che si sono specializzati in funzionamenti specifici semi–indipendenti. Con imprecisione definiamo ora razionale l’emisfero sinistro, emozionale il destro. Di fatto le neuroscienze stanno precisando la complessità delle aree corticali, in cui sono localizzate le diverse funzioni. Qui ci accontentiamo di una spiegazione necessariamente approssimativa. Dallo schema dell’immagine sembra che fin qui abbiamo usufruito di due scelte alternative, entrambe inefficaci ed incomplete. Funzionare solo razionalmente, o solo emozionalmente. In modo solo maschile, o in modo solo femminile. Dedicare se stessi solo alla vita extra familiare, agli obiettivi lavorativi. O mettere come dominante esclusiva la vita familiare, le persone con cui siamo in relazione affettiva. La mente o il cuore? Noi stessi o gli altri? Qualcuno ha assunto una sola delle due modalità. Quasi tutti le viviamo entrambe in modo alterno, a seconda dei contesti.

Ma…quando in una attenzione maschile concentrata su di noi privilegiamo l’efficienza del buon soldato, abbiamo realmente imparato a vivere per noi? O stiamo sacrificando la nostra vita ancor di più della brava moglie–madre–compagna–figlia–amante? E quando ci ascoltiamo dentro, abbandonandoci ad emozioni distruttive, è vita quella che ci diamo? Gli atteggiamenti maschile e femminile in noi erano fuori equilibrio, perché isolati, nell’esclusione l’uno dell’altro.

L’uscita dal dilemma è NELL’INTEGRAZIONE dei due lati. Il maschile e il femminile dentro di noi si possono modulare in un funzionamento compartecipe: sento le mie emozioni, da uno spazio in cui le elaboro, contenendole in modo funzionale. Metto energia negli obiettivi pratici, tenendo costantemente aperta anche la finestra di attenzione alle persone con cui sono in relazione, per godere dell’interscambio comunicativo con loro.

Come specie umana evolviamo i nostri schemi di funzionamento, incrementando le aree di integrazione tra i due emisferi. Stiamo scoprendo come RIPROGRAMMARE I NOSTRI APPROCCI PERSONALI all’impegno pratico ed alla relazione affettiva.
Possiamo dedicarci agli adempimenti, ed allo stesso tempo dare energia ai nostri desideri e a quelli delle persone che amiamo insieme…Vivere: realizzare progetti concreti, comunicare dai sentimenti ed amare, tutto insieme, mai più o una cosa/o l’altra sia che siamo donne, o che siamo uomini!

Si può fare?

Progettazione del Convegno/Chiara Sozzi /Terapeuta delle Relazioni Familiari
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4 commenti:

Partecipazione/undici/1 ha detto...

Nella terza parte del viaggio, sulle energie maschile e femminile, ho ripensato a tutta la mia vita. Ho evinto che alla fine negli ultimi anni la mia parte maschile l'ho nutrita a
dismisura, creandomi una maschera di efficienza superlativa nel campo
professionale, e relazionale. Ho cercato di abbattere completamente la mia parte femminile per paura di accettare e quindi ricadere nel dramma di non aver ricevuto amore e consensi dalla mia famiglia e, crescendo, anche da me stessa. La paura di non sentire il mio enorme valore perché sminuito dai
miei genitori , dalla malattia fisica ... Crescendo non ho saputo accogliermi e accettare per quello che in realtà sono e valgo. Sono stata nella
dipendenza altrui per sentire il mio valore ...

Ora il mio corpo che è femminile si è scontrato fortemente con questa forte
parte maschile che l'ha costretto all'impossibile senza tener conto della sua fragilità fisica, ammalandosi.

Sto cercando di crescere in modo autonomo senza cercare più approvazioni e amore esterni ma dando amore a me stessa, alla mia bambina. Voglio far pulizia e
rimettere in sintonia la mia parte femminile con quella maschile
accettandole entrambe, e forse chissà magari così potrò guarire ogni cellula del mio corpo e vivere nella benedizione che è la Vita.

Stefy ha detto...

Ma che confusione!!!
Maschile...femminile...solo femminile o solo maschile? di certo ho sempre pensato che (a parte qualche piccolissima sfumatura) noi potessimo essere o L'UNO o L'ALTRA...in mome di una sana coerenza o di un agognato equilibrio. Io ricordo che spesso,da bambina,mi sentivo rimproverare degli atteggiamenti da "maschiaccio" ad esempio perchè,invece di correre a casa in tempo per apparecchiare la tavola o altro,mi sentivo autorizzata a condividere (appunto con i maschietti)la spensieratezza e la prerogativa tutta loro di salire all'ultimo momento...giusto in tempo per lavare le mani e sedere a tavola.Mai una volta l'ho "passata liscia"!Eppure i miei fratelli (maschi)non scatenavano lo stesso puttiferio che riuscivo a provocare io (che mostro) in mia madre...loro erano autorizzati...io,no.
Crescendo poi mi sono accorta che ,ad aumentare la mia confusione sul maschile/femminile sono arrivate le prime notizie riguardo:i maschi che sentivano attrazione per altri maschi o le femmine che provavano sentimenti fortissimi per altre femmine ( avevo allora dodici-tredici anni).Mia madre l'ho sempre vista come una persona che si è annullata totalmente (ma non per libera scelta...non serenamente)per la famiglia...per gli altri in generale,al punto da non sapere più riconoscere CHI fosse e COSA volesse veramente fare della sua vita.Credevo che il maschio (oltre a portare i pantaloni e i soldi a casa)dovesse prendere le decisioni...la figura paterna che io ho interiorizzato è molto insicura, con pochissima autostima perennemente indecisa e sottomessa alla femmina,anche assente a volte,ma non per mancanza d'amore...anzi!Quando io avevo un problema c'era un ballottagio da papà (senti cosa dice la mamma) alla mamma(vai da papà)...una confusione di ruoli devastante aumentata dai commenti della mamma che mi faceva apparire papà (il maschio) come un "incapace"...sto male anche solo a ricordarlo.
Poco tempo fa mio padre si è gravemente ammalato e io ho temuto di perderlo improvvisamente,così è "scoppiato" tutto...Mi sono resa conto solo ora che c'è un "maschile" ed un "femminile" e io non so ancora bene DOVE sto!
Mi rispecchio nella donna-mamma tuttofare-moglie-amica-confidente-guaritrice-consolatrice-figlia-sorella-cuoca-educatrice...amante,poco,non la so fare...perchè anche nell'intimità mi sento madre!
Credo di essere stata "maschile" tutte le volte che mi sono impedita di piangere o di chiedere aiuto, quando avevo paura e non l'ho ammesso nemmeno con me stessa,ogni volta che mi facevo notare dove avevo sbagliato e cosa avrei o non avrei dovuto fare!
Che tristezza...(vittimismo /femmina) ma anche che sfida (energia maschile?),beh,credo di avere tanto lavoro da fare con questo mio "sgretolamento", o meglio,dovrò "sgrovigliare"come si fa con due gomitoli di lana che si sono aggrovigliati appunto fra loro...rosa o azzurro?
Tutti e due, grazie!

Partecipazione/cinque/2 ha detto...

parte femminile??...penso che in me sia stata "sbranata" dal mio maschile!!
troppo indipendente, sempre e in ogni occasione, addirittura da ragazzina mi ricordo che quando un ragazzo mi diceva " a che ora passo a prenderti?" io rispondevo, "non ti preoccupare vengo io"...
...indipendenza forse data anche da relazioni sbagliate negli anni ma soprattutto da relazioni famigliari in cui io giunta senza essere "programmata" ho scombussolato la mia famiglia (mia nonna ha partecipato al matrimonio di mia mamma vestita di nero perchè si è sposata incinta)!!
...forse dal grembo materno ho assistito al mio primo grande trauma? ma il matrimonio non dovrebbe essere il giorno più bello della propria vita??....da quì il mio imbarazzo nella risposta ad una delle domande che mi fanno sempre più spesso: " perchè non sei sposata"??....in cuor mio voglio sposarmi..semmai qualcuno me lo chiedesse??

partecipazione/due/1 ha detto...

Come già precedentemente detto credo molto nell'equilibrio e quindi nel alvorare per creare armonia tra i due emisferi. Per il momento le due parti si alternano a seconda delle fasi della vita,per certi aspetti ho un femminilità molto spiccata data sopratutto dal mio essere madre e nel vivere questo stato con totale partecipazione e trasporto,dall'altra esiste una persona apparentemente mascolina nel modo di affrontare la vita e pensare. Sono curiosa di effettuare questo lavoro prprio per tornare a confontare la mie parti e magari scoprire cose nuove