lunedì 16 novembre 2009

Le immagini interne sulla condivisione di intenti sulla famiglia, oggi

Il Convegno Famiglia Oggi si è concluso da due settimane. Nei primi dieci giorni molti di noi hanno trasmesso l’onda di emozioni suscitate. L’invito in apertura del Convegno era di metterci in gioco tutti, anche se non ci sarebbe stato spazio per domande o commenti alla fine di ogni relazione. Non ci sarebbero stati nemmeno spazi di comunicazione in orizzontale in gruppo ed intergruppo. Ho evocato un suggerimento dell’antica scuola tolteca dei sognatori di ‘scrivere col dito’ nello spazio di coscienza comune che avremmo creato, tutto quello che si sarebbe mosso emozionalmente e come insight di consapevolezza in ognuno di noi. Avevo promesso che le voci fondamentali nel dire ciò che vogliamo diventi la Famiglia Oggi, non sarebbero state quelle dei relatori, ma di chi ascoltava. Ed ecco l’immagine dell’ascolto partecipato, pieno di ciò che siamo, che abbiamo creato. 'Se posso commentare il momento più emozionante di tutto il Convegno è stato…SUBITO!!!! Sabato mattina...Come se lo avessi aspettato tanto.'Ha scritto Partecipazione /cinque/2.

.

COSA CI HA PORTATI FIN QUI, cosa ha mosso tanta attesa prima, ed emozione durante e dopo il Convegno? Proviamo a rispondere insieme, perché è sempre incredibile quando accade. Io vedo il fattore sincerità, verità, trasparenza, nel metterci in contatto con la parte di noi che è ancora prioritaria e pregnante di sentimento: la nostra dimensione personale di Famiglia. La voce ufficiale della Presidenza Apei, (Associazione Pedagogisti Educatori Italiani) ha inoltrato questa comunicazione alla mailing list ‘Cari colleghi, torno dal Convegno sulla famiglia, … organizzato in una magica Abbazia vicino al Garda. Stanze senza televisione, letti rigidi, brodino a cena… a parte questo il Convegno è stato denso di emozioni e suggestioni...Non c’erano i soliti tromboni a parlare della famiglia degli altri. C’erano FAMIGLIE vere che parlavano di sé . E parlando di sé affrontavano tutti i temi con cui abbiamo a che fare ogni giorno nel sociale.

Si attraversavano vissuti personali,racconti, emozioni, sofferenze umane raccontate dai protagonisti. Ma si cercavano anche risposte, progetti, idee. Sono partito carico della mia Palermo, dei miei quartieri, della violenza sui giovani, sulle donne, della violenza vissuta e agita in famiglia.

Mi sono convinto che i convegni sulla famiglia DEVONO organizzarli le ‘famiglie’ , che per immediatezza e capacità di linguaggio, toccano il cuore e la mente. Chiara ci ha accompagnati in questo viaggio, da buon pedagogista, facendoci attraversare un ponte verso noi stessi, verso la nostra famiglia … Io continuo il mio viaggio, ma con un poco di calore in più nel cuore. ‘ L’interscambio è avvenuto, perché ci siamo sintonizzati, tutti, su una comunicazione totale. Quando questo avviene non fa differenza chi parla, chi canta, chi interpreta un testo narrativo, chi ascolta, assiste, elabora.

Abbiamo toccato la realtà che sperimenta in famiglia ognuno di noi, relatori e partecipanti, presenti senza maschere. I racconti, le letture, le brevi comunicazioni artistiche che abbiamo elaborato dal vivo sul tema della ricerca dell’Amore totale, ci hanno trasportati in mondi simbolici universali. Le evocazioni poetiche del racconto L’Albero che torna a fiorire, di Hyemeyhosts Storm, ci hanno ricordato che intuitivamente già conosciamo uno spazio di integrazione armonica tra le parti di noi. Il racconto eroico di Tristano ed Isotta ci ha permesso di oggettivare il senso innato di drammaticità che accompagna i nostri innamoramenti e le nostre separazioni .


Le canzoni ci hanno fatto viaggiare in profondità, su onde di suono e ritmo che hanno parlato a parti di noi aperte al SENSO DI UNIONE, come ‘One’.

Oppure sono riuscite a farci sorridere, per qualche minuto almeno, delle nostre convinzioni illusorie sull’amore, tanto ingenue, quanto drammatiche come in ‘ La canzone dell’amore capovolto ’.


Siamo andati a contatto con nuclei sconcertanti della vita di coppia: la perdita di connessione con la naturelezza istintiva che potremmo avere nel vivere la sessualità, o l’incomprensione reciproca che ci porta a doverci separare per mantenere la nostra integrità . Abbiamo condiviso partecipi la comunicazione coraggiosa di relatrici che hanno parlato in prima persona dell’esperienza di separazione coniugale. E l’evocazione di un relatore dei momenti in cui nella comunicazione finiamo completamente fuori centro, raccogliendo, ahimè, l’energia ( DEMONE) dello scontro. E l’immagine pregnante del CONO in cui siamo proiettati dal nostro passato storico nel progettare la nostra dimensione di famiglia?




.

.

Gli spazi artistici dello spettacolo: il sogno di vita di un amore semplice di un donna per il proprio uomo di Song for two, l’amore sincero per il Me Stesso totale e imperdibile di Higher Love.

Le nostre radici dell’amore nel femminile e nel maschile, nello spirituale e nel materiale dei primi Arcani e quello che recuperiamo in noi, raccordandoci a quell’antica consapevolezza.
E poi …. il gioco delle rotture d’amore con le carte colorate, che ha liberato i nostri bambini felici.


Queste sono state le principali emozioni comuni, nate da esperienze esterne, che abbiamo potuto fissare in immagini.
Ma c’è ancora molto altro da radicare e condividere, se abbiamo il coraggio di entrare nella terza fase del progetto: CREARE UN CONSENSO CONDIVISO fondando nuove verità nella consapevolezza comune. Ognuno di noi ha immagini pregnanti di situazioni esterne sfuggite alla macchina fotografica, o fatte solo di un’emozione provocata forse solo da una parola, o da una situazione che potrebbe essere stata significativa solo per noi, ma che allargherebbe la realtà che abbiamo tracciato sulle radici e sulle ali della famiglia se decidessimo di comunicarla.

Lancio un invito. Troviamo le immagini interne personali, che sono sopravvissute nelle due settimane di vita lavorativa e familiare trascorse dal convegno. Sentiamo la profondità del messaggio che contengono. Proviamo a diventarne consapevoli. E, se possibile, portiamo anche la nostra parola personale nella trama che è stata fin qui intessuta. Le fissazioni limitanti dell’esperienza familiare che abbiamo in comune sono il senso di scarsa autostima, di inadeguatezza, che sfociano in un atteggiamento di chiusura egocentrica. Tanto a chi interessa quello che ho scoperto io …. E se fosse invece veramente importante che anche IO mi metta in gioco ? Se il gioco fosse la partecipazione di ognuno, perché il puzzle si completi ? In famiglia abbiamo perso l’amore per la nostra verità, abbiamo smesso di credere alla sua preziosità. La verità è viva quando la comunichiamo. La nostra Parola è sempre importante, quanto quella di chiunque altro, anche se ci dicevano che … ‘I genitori sono nati prima, quindi sanno loro quello che è giusto ! ‘
Quando radichiamo una nostra esperienza in un nostro spazio di consapevolezza, rendendola la nostra verità, costruiamo una parte del centro di noi stessi, che in Famiglia normalmente viene svenduto. La verità del vissuto di ognuno di noi, è ciò che questo percorso del Convegno ha creato fin qui. E’ il momento di fondare un nuovo atteggiamento nella dimensione familiare : il RISPETTO CHE OGNUNO DI NOI DEVE ALLA VERITA’ DI CIO’ CHE HA VISSUTO E SPERIMENTATO stando insieme agli altri. LA GENEROSITA’ NEL CREDERE CHE LA NOSTRA VERITA’ SIA IMPORTANTE PER TUTTI. Chi ci sta?

D.ssa Chiara Sozzi, Terapeuta delle Relazioni familiari

.

..

23 commenti:

Progettazione/diciassette/Chiara Sozzi ha detto...

RICEVUTO DA :

Partecipazione/diciassette/2

CIAO A TUTTI .FINALMENTE MI SONO DECISA A SCRIVERE (SONO PIGRA A SCRIVERE COL COMPUTER....).VORREI RINGRAZIARE TUTTI,PERCHè OGNUNO MI HA DONATO TANTO.UN FRATERNO ABBRACCIO A TUTTI .A PRESTO ANNE

Organizzazione/Il Melangolo ha detto...

Da Partecipazione/zero/2 (Beppe)

Ciao a tutti , è stato bello sentire alcune delle vostre voci con cui ci avete ricondiviso le emozioni provate in
quei giorni ma anche parlato di quanto provate ora. La prima notte passata a casa è stato un susseguirsi di
immagini ,di volti che mi si presentavano davanti. Nei giorni seguenti gli occhi piangevano da soli senza che
ci fosse un pensiero o un’emozione scatenanti ,ed ho pensato che forse abbiamo tutti insieme “creato” li
all’abbazia di Maguzzano un nuovo microbo. Ne ho anche parlato ad alcuni amici che frequentano
l’Abbazia e tutti mi hanno confermato che è un posto speciale .Ho fatto delle indagini approfondite (a
qualcosa mi sono servite le frequentazioni alla facoltà di Medicina) e sono arrivato ad alcune conclusioni.
L’organo dove questo microbo si è insediato è il cuore e lo si nota dall’energia che ne esce spontaneamente
e che riesce a contagiare nel raggio di parecchi metri chiunque si avvicini basta che sia sia un mendicante
della verità; ma può anche proiettarsi a distanza veicolato da un pensiero d’amore ; quando giunge in un
nuovo cuore non può più essere distrutto ma per crescere ha bisogno di essere coltivato ogni giorno con
“amorite” e il nuove cuore rimane in collegamento con tutti gli altri che abbiano almeno un “
Mela2013gioiapace”-questo è il nome del microbo- purtroppo non ancora isolato sia perché invisibile agli
strumenti attuali di ricerca sia perché non è più isolato ma in continua moltiplicazione con rara velocità
extrapandemica-.
Ho voglia di risentire tutte le vostre voci, se ne manca anche solo una non si può ricomporre il puzzle del
convegno (la prima foto l’ho scattata ai ritagli dell’originale che si vede sotto); Forza fissate sul foglio quello
che sta ora uscendo dal vostro cuore, è un momento unico che non si ripeterà più in questa forma,
condividiamolo insieme ,sono meteore di luce che ci ripuliscono a vicenda. Quello che alla fine importerà,
come canta Miriam, “sarà l’Amore che tu lasci dietro a te”.
Un abbraccio a tutti (posso farne uno forte a Colette?) da Beppe

Progettazione/diciassette/Chiara Sozzi ha detto...

Ci sono tante fotografie non scattate del Convegno per me. Innanzitutto l'immagine onnicomprensiva di un'attenzione continua globale, che è stata molto alta. In me anche per il ruolo di 'legante di tutto', ma che ho percepito costantemente in tutti. Non ho sentito noia, distrazione. Non ci siamo stancati, anche se, ve ne siete resi conto ? Siamo rimasti in gioco per 11 ore il primo giorno ... Chi parlava ( o cantava, o .. giocava) sentiva risuonare dentro a tutti il suo messaggio, che fosse recepito, o meno. E' la foto di una disponibilità che avevamo ad accogliere qualsiasi cosa. Perchè eravamo lì in verità, presenti e consapevoli.
Poi c'è la sensazione di profondità che abbiamo raggiunto quando ho chiamato al centro dell'attenzione i bambini nuovi nati con i loro genitori in quest'anno, e i bambini che nasceranno nel 2010, ora nei grembi delle madri, e siamo stati uniti alle loro madri, che li hanno chiamati per nome. E' stato un rituale che ci ha portati nella sacralità della vita, portata qui in un modo così semplice. Vorrei far scorrere ancora tutti i nomi dei nuovi bambini. Purtroppo da poco ne ho dimenticati alcuni. Chiedo alle madri ed ai padri, per favore, se ce li ricordano ... e se potranno annunciare anche alla nostra Community la nascita di ognuno di loro. Nel convegno di febbraio 'Genitori di luce' c'era una donna che ha comunicato di aver pianto di commozione per tutta la presentazione. Non aveva figli e non era stata propensa ad averne. Non ha fatto in tempo a partecipare a questo convegno, perchè le è nata con un mese di anticipo la bambina concepita poco dopo ... Saluto anche questa bambina dal cuore.
Ho anche immagini dolorose, non meno care e preziose. Accenno ad una . Ho visto uomini 'divisi' tra due amori, e donne smarrite per un amore a metà, non condiviso ... Ho percepito questa e altre situazioni a tratti drammatiche, che l'inconsapevolezza in cui siamo ancora immersi nel vivere l'amore crea frequentemente tra di noi. C'è ancora tanto su cui possiamo continuare a lavorare per riaggiustare le relazioni d'amore nelll'essere famiglia ... Io non mollo, e voi ?

Progettazione/diciassette/Chiara Sozzi ha detto...

PUBBLICO QUESTA COMUNICAZIONE, UN REGALO E UNA TESTIMONIANZA DEL VALORE DI CIO' CHE STIAMO TUTTORA COSTRUENDO INSIEME.
Lascio la comunicazione integra:tagliare i riferimenti personali a me sarebbe artificioso e la decurterebbe della pienezza emozionale ...

Partecipazione/sette/uno

Carissima e chiarissima Chiara, grazie e grazie e grazie..
Grazie per come mi hai accolto a Maguzzano la sera di venerdì 29, dopocena, nella sala del bar, quando ci siamo conosciuti, dando appunto volto e voce ai nostri nomi.
Grazie per il senso di importanza che mi hai comunicato facendomi sentire magicamente atteso e invitandomi/ci a metterci in gioco nel corso dell’imminente convegno.
E soprattutto grazie per aver accolto la mia richiesta di volermi presentare pubblicamente ai partecipanti al convegno con i miei bimbi/peluche.
Quest’ultima esperienza è stata molto importante per me, e sta continuando a lavorare dentro – e fuori – tant’è che ti invio la trascrizione del mio intervento insieme ad una foto coi miei “bimbi” che mi è stata scattata qualche giorno dopo.
Mi piacerebbe che il tutto fosse inserito nel blog del convegno, e ti voglio lasciare ogni decisione in merito. E comunque ti/vi autorizzo esplicitamente a pubblicare ogni foto che mi possa riprendere anche in primo piano.
Questo mettersi in gioco da te sottolineato per me è il tratto più rappresentativo del magico convegno di Maguzzano.
Sento sempre più chiaramente (sono passate ormai tre settimane, e il bradipo che c’è in me si distingue per la sua lentezza inesorabile) di poter considerare i due giorni del convegno come un punto di riferimento importante della mia vita.
Perché? (e mi sovviene la bimba che all’affermazione della mamma: “Ti amo” risponde “Perché?”)
Perché.. eccoti alcune delle meraviglie mie che mi/ti/ci/vi vado a dire.
- La carta dei tarocchi associata a me (il carro) e la splendida sferzata di energia che mi ha dato la descrizione di Carla della stessa carta.
- L’arrivo serale nella magica abbazia di Maguzzano, vissuto come un dolce ritorno in un luogo nuovo eppure familiare da sempre …
- L’incontro da subito cordialissimo e accogliente con lo staff (grazie staff, a ognuna di voi!)
- La cena a un tavolo con persone mai viste ma subito disponibili, aperte e in sintonia con il comune sentire del convegno che si sarebbe tenuto
- La magia di un intenso momento satori che ho vissuto il mattino presto di sabato, appena prima dell’inizio del convegno, di cui scrivo poi (se non annoio)
- La gioia dell’incontro con amiche e amici con cui attualmente condivido il mio percorso, Alessandra, Mary e Matthias, Katia e Roberto, Donatella e dulcis in fundo Marina!
- Il lasciarmi andare a sentire l’emozione della danza dei singoli interventi, assistito e accolto dalla energia dei partecipanti e dalla apertura di cuore dei relatori
- L’atmosfera di “Famiglia” che si è venuta a creare e che è andata sempre crescendo.. mi chiedo come sarebbe stato il lunedì..
- La magia dello spettacolo teatrale Danzarcana, con l’intenso coinvolgimento di tutti i presenti, e la liberazione nella condivisione della incredibile serie di abbracci che ha fatto da parte conclusiva dello spettacolo/happening.

[Segue nel post successivo]

Progettazione/diciassette/Chiara Sozzi ha detto...

SEGUE DA:

Partecipazione/sette/1

- Il fuori programma, dopo lo spettacolo, della visita al camposanto dell’abbazia e alla recente tomba di padre Francesco al chiaro di luna, con il percorso di avvicinamento tra gli ulivi, che mi ha riempito il cuore di serenità e di armonia (guarda caso, era proprio la notte di Ognissanti).

- La piacevolezza del risveglio di domenica mattina, dopo solo quattro ore di sonno, che mi ha ispirato l’esibizione dei peluche (perché non farlo? per non metterti in gioco? per paura di esporti?)
- L’esibizione stessa e gli applausi (!)
- La grande energia che mi ha accompagnato (e tuttora mi accompagna) dopo aver esibito i peluche.
- La grande espansione che si è vissuta collettivamente per tutta la domenica: siamo Famiglia, siamo Uno!

Ora, nel rivivere quelle due giornate, la nostalgia è forte ma si trasforma in entusiasmo per quanto mi permetto di ascoltare e di imparare, con modalità che nella mia vita ho sempre in qualche modo sottovalutato e/o represso. E vedo che questa nuova energia si traduce in chiarezza e determinazione ad agire su temi che prima erano più confusi o magari arruffati.

E ora voglio raccontarti del satori.
La mattina del sabato, poco prima dell’inizio del convegno, sono sceso dalle scale esterne che portano al prato-parcheggio delle auto: andavo piuttosto di fretta per un bradipo, e d’improvviso mi sono trovato davanti la magia di una foglia tremante, sospesa a mezz’aria sulle scale all’altezza della mia coscia.
Stop.
Ero passato di lì la sera prima, e lo stupore del fatto ha trovato subito spiegazione nel brillio di tre fili di tela di ragno che dalla foglia raggiungevano arditi il passamano da una parte e un cespuglio dall’altra.
Mi sono immediatamente identificato nel ragno, nella sua tela, nella foglia, nella luce che brillava, nelle scale, nelle piante, in me piccolo e grandissimo, nell’abbazia, in padre Francesco e dove sarà, nel fresco del mattino, nel silenzio magico del momento. Tutto perfetto. Tutto. Perfetto.

Ma urgeva l’inizio. Del convegno.
E subito mi si sono riempiti di lacrime gli occhi, per me, per il ragno, per chi?, dispiaciuto – ma non troppo evidentemente – di quello che stavo per fare. E così sono andato avanti, la foglia è caduta a terra, e mi sono “consolato” dicendo al ragno che in fin dei conti avrebbe potuto rilanciare i fili della sua tela. O non è lì per fare proprio questo?
Ecco, questa è la meraviglia del satori che mi ha regalato l’abbazia di Maguzzano.

Ed infine qui di seguito la trascrizione del mio intervento coi peluche. [ Nel post successivo]

Progettazione/diciassette/Chiara Sozzi ha detto...

Intervento di Partecipazione/sette/uno - Paolo Cogoi - al Convegno Famiglia Oggi: radici e ali

Domenica 1 novembre 2009 ore 11 circa.

“Allora, ehmm, mi sentite?

Questo mio vuol essere prima di tutto un omaggio a Marina Traversi, che sto seguendo da un po’ di anni. Il tema per cui la seguo è “Armonizzazione del sistema famigliare”.

Provengo da una famiglia che ha i suoi… problemi.

Nel corso di questi anni una cosa importantissima per me, e infatti lo vedete (rido), è stato riconoscere il mio piccolo bambino, il mio bambino interiore, e curarlo, e curare le sue ferite, cosa che attualmente sta proseguendo, e anche questo è un processo che non finisce mai, ma soprattutto riconoscere anche il bambino meraviglioso che c’è in noi (frase sottolineata nell’audio da un gridolino spontaneo di gioia di un bimbo presente- sincronicità), quello di cui si diceva anche prima, come fonte di Fiducia, di Vita, ecco.

Qui ne vedete due, di bimbi (accenno col capo ai due peluche tenuti in braccio, a destra il gorillino, a sinistra la fochina), perché Marina si è prestata un attimo (rido) a questo gioco dei due bambini interiori.

Nel tempo questi due, questi due che vedete qui, sono diventati anche qualcos’altro, sono diventati ancora me stesso (indica col capo il gorillino) ma mia moglie (indica la fochina), sempre i rispettivi bambini, e recentemente anche i miei due figli, mio figlio Lorenzo (il gorillino) e mia figlia Giulia (la fochina), ma sempre i loro piccoli bambini interiori.

E questa è una liberazione continua.

La giornata di ieri, e in particolare la serata di ieri con lo spettacolo e la parte relativa agli arcani (e il successivo giro di abbracci fra tutti i presenti – nota), mi ha dato l’energia che ha trovato sbocco stamattina: appena sveglio mi son detto ma perché non faccio questa cosa?(rido) e quindi ho trovato il coraggio di farla. Grazie (rido), grazie..”

(Applausi!)

Con questo per ora ho finito, carissima e chiarissima Chiara (nomina sunt signa rerum)!

Sono felicissimo di averti conosciuta e di aver partecipato al convegno. E so che non finisce qui.

Grazie ancora e ancora, un abbraccio

Paolo, ovvero

Partecipazione/sette/uno

Progettazione/diciassette/Chiara Sozzi ha detto...

Paolo, grazie ! Di cuore, grazie.

Mi chiedevo il senso della improvvisa battuta di arresto nell'invio di commenti da parte della Community. La tua comunicazione mi dà un elemento importante e fa da segnavia per la direzione in cui continuare a camminare per ' TROVARE L'ORO IN UNA LUNGA FILA' ... Possiamo dare tempo al tempo. Siamo in inverno, tempo di riposo sotto la neve ....

Così ... ti sei messo in gioco per la seconda volta ! E mi hai fatto venire un'idea per il proseguo del blog Famiglia Oggi. Quindi GRAZIE A NOME DEL FUTURO DI FAMIGLIA OGGI .

C'è una sensazione comune che ci sia stato in Famiglia Oggi Oggi un incontro profondo, che può farci ritrovare aperti e disposti a fidarci reciprocamente anche fra mesi ..... Sei d'accordo ?

Un abbraccio di cuore,

Chiara

Progettazione/diciassette/Chiara Sozzi ha detto...

Da:

Partecipazione/tredici/quattro

Ciao a tutti sono Patrizia! Ho partecipato con mio marito Fabio solo alla giornata di sabato (purtroppo)..
Ho trovato questo convegno interessantissimo con un approccio alle tematiche proposte che non mi sarei mai aspettata!!! E' stata una giornata molto istruttiva sia dal punto di vista degli argomenti trattati che da un punto di vista di relazioni e energia.
Abbiamo portato a casa moltissimo!!! Spero di vivere ancora un'esperienza simile!! Un abbraccio a tutti voi.

Progettazione/diciassette/Chiara Sozzi ha detto...

Da:

Partecipazione/diciotto/2

Condivido pienamente, è tutto verissimo quanto affermato sulle “fotografie non scattate”. Anche delle immagini dolorose.

Verissimo che l’inconsapevolezza può far nascere drammi. Credo però si possa lavorare per riaggiustare le relazioni d’amore non tanto verso la distruzione totalitaria di un’intesa col partner ma soprattutto verso i figli, con i quali nessuno può veramente spezzare i legami.

Claudio.

Progettazione/diciassette/Chiara Sozzi ha detto...

Da:

Partecipazione/diciotto/3


Ho visto uomini divisi tra due amori, e donne soffrire per un amore a meta'. Per me l'esistenza ci da' quello di cui ognuno di noi ha bisogno. Le cose vanno come devono andare ed e' sempre giusto che vadano cosi'. Perche' noi soffriamo? Noi soffriamo perche' non accettiamo cio' che l'esistenza ci da , lo rifiutiamo perche' secondo noi non e' giusto, e questo e' cio' che ci fa soffrire. Secondo l'esistenza questo e' cio' che noi abbiamo proprio bisogno. Forse questo che io ho scritto e' giusto o e' sbagliato, per me e' giusto. Nel momento che noi o io accettiamo il dolore questo scompare.

Progettazione/diciassette/Chiara Sozzi ha detto...

Si, è così, è giusto. E' buono quello che accade. Quando riusciamo ad accettare va subito meglio.
A questa saggezza aggiungo l'abbraccio forte di un cuore che conosce il valore delle donne e degli uomini che si permettono di sentire in profondità quando il cuore con forza lancia un richiamo all'unità, sentendo che c'è qualcosa in più, ancora oltre la comprensione.
Capire qualche volta ci porta a trovare equilibrio e sicurezza, ma anche a scollegarci un po' dalle emozioni, a non sentire più chiara la voce del bambino in noi che continua a credere all'amore ed alla sacralità della verità. Per questo onoro, dalla saggezza che ho maturato come donna e come terapeuta, chi ha il coraggio di continuare a sentire quanto fa male la separazione. Se riconosciamo il coraggio delle donne e degli uomini che sanno soffrire, cercando una via d'uscita amorevole attraverso la sofferenza, troviamo l'oro: la nota della vicinanza compassionevole. Questa nota potente è in grado di restituire tutto l'amore che la separazione toglie ....

Progettazione/diciassette/Chiara Sozzi ha detto...

da:

Partecipazione/sei/2

La vita quotidiana mette a dura prova i propositi nati al convegno... in quell'atmosfera magica, tutto sembrava natuale e spontaneo, c'era in me quasi l'illusione che una volta scoperto questo nuovo mondo fatto di amore e di apertura verso il prossimo, fosse semplice portare nella vita di tutti i giorni un nuovo atteggiamento e come per magia far "sentire" a chi mi sta intorno, anche solo in minima parte, quel senso di pace e unione che ho sentito all'abbazia...
Ovviamente la realtà è molto differente... le corse continue, la stanchezza, i piccoli contrattempi e i grandi dolori, le persone intorno a me a volte piene solo di rabbia e di freddezza... soprattutto le persone che incontro ogni giorno sono diverse, così piene di tensioni e di negatività... non si rendono conto della potenzialità enorme che hanno dentro! Se tutti avessero la possibilità di fermarsi un attimo come abbiamo fatto noi e di ascoltare il proprio cuore ...a volte sento che mi prosciugano le energie... basta così poco per farmi perdere la pazienza, farmi perdere "il centro"... mi sforzo, mi concentro e cerco di ritrovare dentro di me l'amore e la serenità di quei giorni... spesso fallisco, spesso è così difficile non farsi travolgere dalla rabbia e dalla frenesia... ma ci provo, ogni giorno è una sfida... sento xò che la consapevolezza che qualcosa di "diverso" esiste, che esistono persone/anime che sentono dentro il cuore le stesse emozioni che sento io, che si stanno impegnando insieme a me, ad affrontare ogni giorno le stesse "lotte" che affronto io, anche se sono molto lontane io le sento tutte vicine a me... come in un abbraccio che è iniziato quel sabato sera e che continua ogni volta che cerco dentro di me la forza per non cedere allo sconforto...
C'è di più... nel mondo c'è molto di più di quello che vedo ogni giorno intorno a me... Mi sento più forte e più consapevole... consapevole del fatto che ne vale la pena... soprattutto per la mia bambina...

Progettazione/diciassette/Chiara Sozzi ha detto...

Ancora da :

Partecipazione/sei/2

Mi commuovo ancora pensando a quei momenti così intensi passati insieme e non smetterò mai di ringraziarla per avermi coinvolto in un evento così prezioso, spero di cuore di incontrare al più presto tutti i miei nuovi "compagni di viaggio"... sarebbe così bello fare tutti insieme, famiglie comprese, una bella cena di natale... come una grande famiglia... magari un giorno succederà anche questo...

partecipazione/cinque/1 ha detto...

ma lo sentite che bordate d'amore stiamo tutti sentendo e condividendo? E' una vibrazione che supera le barriere della distanza fisica tra di noi, siamo collegati TUTTI ! "se ci vedremo ancora o non ci incontreremo mai più , ci porteremo sempre nel cuore" è il finale di un film ma non lo sentite vero anche voi?

Partecipazione/undici/1 ha detto...

Commento a partecipazione cinque/1

Si che lo sento e FORTEMENTE!
Questo Amore è Luce, Verità è Dio, è la Stella che brilla in ognuno di
Noi/Voi, se restiamo allineati qui saremo ognuno collegati all’altro Noi/Voi fusi insieme, portando testimonianza ovunque andremo e con chi saremo.
Siamo la Linfa dell’Albero che Torna a Fiorire!

Partecipazione/undici/1 ha detto...

Commento a partecipazione sei/2

Me è già Natale! Siamo immersi nell’Amore, abbiamo già ricevuto i doni del Santo Natale:
Calore di Cuore, Condivisione, Accoglienza, Amicizia,Solidarietà abbiamo inaugurato un nuovo tempo! Auguri !

Partecipazione/undici/1 ha detto...

Il 24 cm., ho fatto un sogno che penso possa riguardare ognuno di Noi, e visto che siamo in Famiglia, una BELLISSIMA FAMIGLIA, lo voglio CONDIVIDERE:

Eravamo in un luogo molto bello, in un area di un bosco attrezzata per i pic-nic, c’erano i tavoli di legno con le panche, uno scenario mozzafiato, tutti mangiavano allegramente.
Io nel finir di servire le tavolate sentivo l’AMORE nell’aria, era così forte che i sorrisi si perdevano nel Tutto, ero
così sorridente e felice, nel sentirlo, così andai nella piccola cucina a dire alla ns..... ? Cuciniera Spirituale (nel sogno era Chiara), che era con le guance tutte rosse dal calore dei pentoloni,di non cucinare più
perché tutti avevano il piatto
pieno e in caso di bis c’era altro cibo, e che tutti avevano apprezzato il sugo di pesce. Un ragazzo ci raggiunge in cucina chiedendo un'altra porzione,
domandando chi avesse preparato un sugo così buono ( era lì che avevo visto che il
sugo era fatto di pesci). Sorridendo risposi che ero stata io ma ... con l’aiuto di Dio.

Partecipazione/undici/1 ha detto...

E’ lo Spirito che ha dato Vita a questa Famiglia Bellissima, in cui ognuno di Noi ha aperto il proprio Cuore e lasciandolo vibrare sulle note dell’Amore Incondizionato, i bagliori di Luce, le parole sincere i silenzi…
Ci siamo ACCOLTI, nelle ns.diversità, riscoprendo la ns.unicità , CONDIVISO
i ns. VISSUTI, abbattendo tutti i pregiudizi e le paure che ci hanno
ingabbiato per tanto tempo, abbiamo creato insieme una forte ENERGIA, che fluisce verso un periodo di cambiamento, di rinnovamento…
Grazie di Cuore a Tutti Noi/Voi!

partecipazione/tre/1 ha detto...

E' vero che può sembrare duro ritornare "fra i mortali"...nella quotidianità...nella stanchezza di tutti i giorni...nelle contraddizioni e a volte nei dolori,ma è proprio qui che salta fuori "il Guerriero del Cuore",è proprio qui che "fa la differenza".
Forse quei mortali siamo noi?...Ci fanno da specchio e se non li sopportiamo è perchè ci spaventiamo al ricordo di come eravamo...di come siamo ancora in alcuni momenti e di come temiamo di ridiventare?
Alcuni,hanno la fortuna di vivere sprazzi di divinità...NOI di Famiglia Oggi addirittura siamo riusciti ad espandere, a dilatare questa consapevolezza...ma non è per noi.Non dobbiamo trattenerla!
Ci è stato consegnato un Tesoro,un piccolo ma preziosissimo scrigno che racchiude la Chiave magica...quella che apre i Cuori,
dunque siamo responsabili di testimoniare il nostro Cambiamento?
Diamoci del tempo...non si può pretendere di tornare dal Convegno "miracolati"...ci sono stati sì dei piccoli miracoli, ma quello più grande dovremo costruirlo con i nostri sforzi e sarà accettare di convivere tutti i giorni con chi ci guarda e si aspetta di vedere "nei fatti"che veramente abbiamo cominciato ad aprire il nostro Cuore.Che veramente riusciamo a vedere negli sguardi "spenti" un pò di luce...che ogni tanto siamo capaci di rassicurare un amico che si sente "perso",che ricordiamo a chi ci sta vicino,che c'è di più della fatica e del dolore...che oltre al grigiume si intravvede un arcobaleno di Luce,perchè c'è veramente al di là del nostro torpore ! Noi l'abbiamo visto e toccato con mano...e io sento di dire a chiunque incontro:"Sai che c'è un Posto dove ci siamo incontarti...disperati,sereni,dimenticati,amici,delusi,innamorati, persi e ritrovati...e abbiamo sperimentato che "INSIEME SI PUO'".Si può addirittura "creare" questo Posto nelle nostre famiglie,nelle nostre scuole...nei nostri palazzi,ma prima dobbiamo crearlo nel nostro cuore!
Io vorrei tanto che in famiglia o nel lavoro mi guardassero e mi chiedessero:
"Ma dove sei stata ultimamente,che cosa hai fatto ? Perchè ti vedo veramente cambiata! Allora sarò certa di non aver partecipato invano al Mitico Convegno.
Lo spero presto!
Stefania,partecipazione /tre/1

Partecipazione/undici/1 ha detto...

A partecipazione tre/1

Cara Stefania, grazie di cuore per il tuo post. Quando dici 'Io vorrei tanto che in famiglia o nel lavoro mi guardassero e mi chiedessero:Ma dove sei
stata ultimamente,che cosa hai fatto ? Perchè ti vedo veramente cambiata!
Allora sarò certa di non aver partecipato invano al Mitico Convegno.'
MI RISPECCHI COME NELLA MIA FAMIGLIA E NELL'AMBIENTE DI LAVORO NON SANNO E NON HANNO MAI SAPUTO VEDERE LE COSE BELLE CHE HO FATTO E CHE SO FARE. QUESTO MI HA DATO UN SACCO DI insicurezza, che mi ha accompagnato per gran parte
del mio cammino. Solo da poco tempo ho capito che devo andare oltre,che non ho bisogno di nessuna conferma esterna su ciò che sperimento dentro/fuori di
me. Ora lo vedo con chiarezza e sò che questa insicurezza deriva dagli
schemi mentali del mio vissuto, e che le insicurezze, mi giungono se sto nel mentale. Se invece sto
radicata nel mio Spirito allora sento tutta la bellezza e la Forza
dell'Amore, di cui ho bisogno. Ho iniziato da poco ad accettare un semplice concetto che invece ho sempre bene evitato per la gran voglia di mettere solo Luce e volere solo LUCE, ma la Vita più di una volta mi ha messo in
condizioni brutte e buie. Io nemmeno lì capivo che il Buio esiste e che fà parte di
questa Vita. Ora invece "accetto" che il Buio esiste e convive con la Luce, non esisterebbe nessuna forma di Vita senza il Giorno e la Notte.
Con il Tuo scritto, ho trovato forse un senso al mio sogno che sentivo appartenere ad ognuno di Noi, ovvero il pranzo gioioso in Natura forse rappresenta un segnale che la Vita ci sta dando, dicendoci che avremo sempre
ciò di cui abbiamo bisogno, ci assicura e rassicura il cibo per il Ns.Spirito, il mangiare gioiosamente forse indica assimilazione di Forza
interiore e i pesci sono portatori di speranza e guarigione. Ma non sono un'esperta di sogni, è solo un'ipotetica spiegazione.

Namastè

Progettazione/diciassette/Chiara Sozzi ha detto...

Partecipazione/quattordici/1


Se cerco di entrare nel blog rischio di perdere il momento, quindi chiedo gentilmente un supporto per mettermi in contatto con tutti voi perchè, anche se continuo a girarci intorno, ho voglia di esserci anch’io.

È la prima volta che scrivo, ma ho letto tutti i vostri messaggi. Mi hanno bloccato tante cose, sia soggettive che oggettive: credere poco nelle mie parole (e trovare meraviglioso tutto quello che dicono/scrivono gli altri J), e la difficoltà di trovare in ufficio un momento in cui la tastiera può battere comandata dal cuore e non dalla testa. Ma ora eccomi, dopo mille tentativi...

Mi sono iscritta al convegno di getto, direi di cuore/pancia, ne ho sentito l’energia e mi è piaciuta, ma subito dopo mi sono chiesta che ci azzeccavo io con un convegno dal titolo “Famiglia oggi … il sacro amore quotidiano”.

Poi, riflettendo più profondamente, mi ci sono ritrovata nonostante non sia madre né compagna, ma soltanto una scalcinata figlia di un padre anafettivo, che con gli anni ho imparato ad amare.

Il convegno mi ha dato moltissimo e non è un caso che durante quei due giorni non abbia smesso un attimo di chiamarlo seminario.

Mi ha dato perché è entrato nel cuore è ha fatto vibrare profondamente il mio essere madre, compagna e figlia.

La gioia che comporta esserlo, ma anche la paura. Paura del tradimento dell’abbandono e di quello che comporta avere un figlio.

Ma la gioia ha avuto la meglio, quando abbiamo salutato e onorato i bambini presenti al seminario il cuore si è spalancato nel sentire tutta la bellezza che hanno dentro. Ho pianto tantissimo, ma lacrime di pulizia.

Molto spesso in momenti di apertura come questi mi sono sentita come i granchi in muta: teneri teneri, perché senza corazza, ma timorosi, perchè vulnerabili.

Ma questa volta non è successo, insieme e grazie ai bambini mi sono sentita profondamente, il mio spirito ha risuonato con il loro e ho sentito solo forza e integrità.

Già la sera prima c’era stato un momento di apertura di cuore quando ci è stato chiesto di portare l’energia del proprio arcano maggiore, nel mio caso “la Papessa”.

Ma qui è stato molto più difficile perché, aperta e senza corazza, ho dovuto fare i conti con adulti non tutti così aperti e disponibili a ricevere quanto stavo offrendo. Alla prima avvisaglia di scetticismo ha sentito un dolore pazzesco, mi sono richiusa e mi sono detta: “con il c…o che mi riapro” (scusate il francesismo).

Insomma sono riemersi i demoni del passato: la convinzione che mostrarmi per quel che sono, aperta e nel cuore, non piace a nessuno oppure vengo fraintesa e per farmi volere mi devo buttare via.

Ma grazie al momento di condivisione con i bambini ho capito dove sto sbagliando e ci sto lavorando, anche se sono cose radicate in me da “millenni”.

Da quando sono tornata dal “seminario” non è stato tutto rose e fiori, mi aiuta riagganciarmi al ricordo di come sono stata, della vibrazione che c’era dentro e fuori di me e non dimenticare quanto è prezioso guardare negli occhi i bambini e cercare negli occhi degli adulti il loro bambino.

Grazie

Organizzazione/Il Melangolo ha detto...

da Partecipazione/zero/2 - Beppe

E’ già passato un mese dal convegno ma pare un anno tanto è stato intenso e profondo il vissuto dei giorni
seguenti. E’ stato come un sogno che al risveglio non ricordi più né volti né voci né situazioni, ma appena
vedi la persona sognata tutto riaffiora alla coscienza. Ripensando al convegno difatti avrei difficoltà a
riassumere anche brevemente alcune relazioni; se non ci fossero le tracce scritte di alcuni relatori ricorderei
poche frasi. Perciò cos’è accaduto che ha smosso,ripulito fatto vibrare nel profondo di ognuno di noi ?
Anche se apparentemente alcuni di noi erano li per caso e neppure intenzionati a scendere in campo a
giocare la partita dell’Amore alla fine ,si è ancora in tempo poiché non c’è ancora stato il fischio finale, è
accaduta un’invasione di campo con abbondanti abbracci reciproci. Ho ancora il ricordo di quelle mani che
mi accarezzavano il viso sabato sera durante lo spettacolo degli zelattori .Mi ricordo,poi,che il ritorno a casa
è stato rapidissimo (ho impiegato molto meno che all’andata) forse per il desiderio di condividere l’Amore
che avevamo accumulato in gran quantità(non dice il proverbio :chi trova un amico trova un tesoro?). Due
settimane fa mi chiamano dalla svizzera per sostituire un altro istruttore per una conferenza e un corso sul
metodo Buteyko; subito accetto volentieri poi entrano pensieri razionali (“ma chi me lo fa fare”); alfine
parto per soli 3-4 allievi iscritti ma spinto da un desiderio di condividere quella gioia,entusiasmo,amore di
cui c’è molto bisogno. Ne è valsa la pena anche solo per aver condiviso con Anita che mi ha ospitato nel
B§B. Mentre facevamo colazione lei mi raccontava di come alcuni anni prima sua figlia sedicenne bruciò
viva insieme ad un’amica mentre era in vacanza e di come fosse ancora legata al suo ricordo; io le dissi di
mio figlio Simone nato prematuro nel 1994 e ripartito dopo il suo giro del mondo di 80 giorni bruciato
lentamente dall’ossigeno che gli veniva somministrato; ricordo quella mattina presto quando per la prima
volta sua madre lo strinse finalmente al petto,esanime, senza averlo mai sentito piangere o ridere. Il giorno
dei morti al convegno mentre ascoltavo Serena ci siamo parlati un attimo poiché so che può ascoltare i miei
pensieri ed è bastato.

Progettazione/diciassette/Chiara Sozzi ha detto...

Ho aperto il commento di Beppe inoltratomi direttamente dal blog. L'ho letto subito d'un fiato, ritrovando un caro amico molto presente tra di noi, che non sentivamo da un po'. L'energia era 'ehi, ecco dov'eri stato ...'. Poi di colpo mi sono bloccata, caduta dentro di me, a quella profondità stratosferica ( o punto massimo di elavazione) in cui tutto è vita: la gioia più grande, ma anche il dolore più immenso, anche le morti.
Sta succedendo qualcosa di particolare in questi giorni attorno a noi. Un'apertura ulteriore alla compassione.
Non metto nessuna parola a quanto comunichi, Beppe, posso solo avvicinarmi a te ed alla madre di Simone con il cuore spalancato, che si apre a fiore ad un abbraccio che passa l'amore che scaturisce ad accogliere un dolore così grande che va oltre le lacrime. Permetto solo al cuore di parlare al tuo cuore, a quello della mamma di Simone, a quello di Anita, che entra così nella nostra Famiglia dal cuore aperto. Mentre apro il cuore ad un abbraccio anche a me, madre di una figlia -donna a cui in questo momento ancora è dato di camminare nella sofferenza di un ambiente che la circonda quotidianamente, vuoto d'amore ... Qualsiasi istante, qualsiasi posto è il momento degli abbracci che scaturiscono con forza dal cuore. Là dove la vita chiama l'amore. Noi ci siamo !