lunedì 12 ottobre 2009

La serenità della famiglia dopo la separazione dei genitori: un'esperienza di donna e madre

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Traccia della relazione del convegno
Domenica 01 novembre 2009 - ore 09.45 - Dr.ssa Colette Shama

Presentazione di Stefano Pace

Intervista di Chiara Sozzi alla Dr.ssa Colette Shama, Medico olistico, Specialista in Pediatria – Milano

SOMMARIO
Non c’è una ricetta per tenere l’integrità della famiglia quando subentra la separazione dei genitori. Una donna, un uomo, può imparare ad accogliere il dolore del fallimento. Può arrivare a credere ancora nella relazione e nella famiglia. Può liberare la forza in grado di mantenere per sé e per i figli la serenità che derivava dall’amore di una coppia che si è amata. Da una separazione può scaturire anche la possibilità di una famiglia bella e sana, anche se divisa.


Tutti noi sperimentiamo il baricentro di una famiglia, quel centro che la tiene unita e coesa. E a volte sperimentiamo come quel baricentro si sposti, inaspettatamente. Uno spostamento che lascia senza fiato perché sfalda quella coesione (forse solo illusoria) che si era faticosamente creata fra i componenti della famiglia. La sorda conflittualità che può annidarsi in una famiglia in crisi ha effetti di lungo termine sui bambini, i membri più sensibili e ricettivi della famiglia stessa. In un conflitto fra genitori che porti alla loro separazione, i bambini perdono i propri punti di riferimento. Tale perdita è dolorosa per dei i bambini educati ai valori della vicinanza, condivisione, unione.

Eppure…
Eppure un genitore sente di avere un’energia che deriva da un compito alto, da un viaggio da intraprendere per il bene dei loro figli. E che scopre essere per il bene di se stessa, di se stesso.
In questo viaggio che riporti la serenità nei nostri bambini, non ci sono ricette e suggerimenti pre-confezionati. Ci sono però piccoli accorgimenti pratici e un approccio generale che possono sostenere il bambino nel momento di una separazione:

  • Non creare la falsa illusione che tutto vada bene. Vivere le riunioni familiari e le celebrazioni natalizie, ad esempio, come una costrizione aggiunge solo una dose di ipocrisia e di illusoria serenità che fa ulteriormente soffrire il bambino
  • Essere onesti col bambino, non nascondere il proprio dolore, bensì comunicarlo, seppur nei modi adatti. Il giorno in cui il figlio vedrà nuovamente un sorriso sulle labbra di sua madre o di suo padre, dopo giorni di cupi pensieri, sarà un giorno bello. Insegnerete così ai vostri bambini come distinguere le emozioni vere e insegnerete loro che il dolore non deve essere nascosto per farlo andar via, ma affrontato e superato
  • Amare. Non accanirsi col compagno, nutrendo di cattiveria il proprio cuore e quello dei propri figli. Il figlio viene prima di te, prima della tua rabbia, del tuo dolore, del tuo egoismo. L’hai messo al mondo come atto d’amore. Il primo diritto che ha, è essere aiutato a credere nell’amore, altrimenti perde la cosa più importante del mondo. La crisi familiare è l’esame di questa fede nell’amore.


E dopo? Cosa fare dopo che l’acme della crisi è dietro le spalle e i due genitori vivono ormai vite separate? Non avere fretta. Non affrettarsi a entrare in una nuova storia sentimentale con la speranza che compensi o sostituisca agli occhi dei figli la precedente relazione. Il bambino ha bisogno di tempo per sanare le sue ferite. Non affrettate questo processo e, soprattutto, non confondere i ruoli. Un papà e una mamma sono unici e sono per sempre. Non hanno sostituti. Nuovi compagni sono benvenuti e nuovi amori possono aprirci alla vita, ma il punto di riferimento che è essere genitori non deve essere negato al figlio. Una mamma, bella o brutta, simpatica o odiosa, c’è già. Un papà affettuoso o freddo, partecipe o distante, c’è già. Confondere i ruoli aderendo superficialmente a un’idea troppo vaga di famiglia allargata ha come unico effetto la confusione nel bambino.

Cosa si ricava da tutto questo? Ancora amore. Vedere il proprio figlio che costruisce una propria famiglia nell’amore, che aspira a essere genitore: questo è l’esito di una crisi che sia stata affrontata con responsabilità e amore. Organizzazione, gestione familiare, compiti, calendari, educazione, scuola...sono tutti necessari, ma la luce fondante che i bambini ascoltano e di cui nutrono il loro futuro è amore.

Colette Shama
Medico olistico, Specialista in Pediatria - Milano

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