lunedì 5 ottobre 2009

L'Unione d'Amore tra il maschile e il femminile archetipici-divini nei fatti oscurati della storia e nella coscienza

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Traccia della relazione del Convegno
Sabato 31 ottobre 2009 - ore 16.30 - G.Marco Bragadin e A.Maria Bona

SOMMARIO
Cosa succede se vengono individuate testimonianze dissonanti con alcune verità storiche che ci erano state imposte? Cosa cambia nella nostra Coscienza , se scopriamo che una donna come Maddalena di Magdala è stata occultata dalla storia per cancellarne l’identità di compagna dell’uomo riconosciuto come il Cristo? Come si rifletterebbe ora questa nuova visione nella nostra coscienza, che in passato era allineata all’imprinting di separazione tra maschile e femminile?

Intervento di Gian Marco Bragadin

L’intervento seguirà la traccia di ‘Codice da Vinci. Perché sì’. pubblicato in ‘L’eterna unione d’Amore’, Edizioni Melchisedek.

Intervento di Annamaria Bona

In tempi antichi il principio femminile era percepito come una forza cosmica fondamentale. Molti popoli credevano che il mondo fosse stato creato da una divinità femminile che la Dea aveva creato per partenogenesi e cioè senza influsso maschile.
Il potere generativo femminile è stato rappresentato nell’arte in civiltà di tutto il mondo, attraverso statue con seni, pancia e vulva molto pronunciati, come ad accentuarne la rilevanza per il culto. Questo si rifletteva poi, non solo in venerazione, ma influiva anche sulla vita sociale e sull’autorità politica.
Le prove archeologiche indicano che queste società, fondate sulla democrazia, sulla pace e sull’uguaglianza, furono sostituite gradualmente da stati dominati dagli uomini
in cui si svilupparono il lavoro, il commercio ma anche la guerra, i conflitti.
Il potere della Dea, della Grande Madre, diminuì fino alla completa distruzione, lasciando gradualmente spazio a divinità maschili. In alcuni casi il sesso delle divinità femminili fu semplicemente sostituito e presto il caratteristico potere benigno delle dee fu considerato malvagio, distruttivo, demoniaco.
L’immagine di una divinità maschile dominante si è riflessa così nel pensiero collettivo, distorcendo la realtà e sminuendo la controparte femminile.
All’inizio gli ebrei, come molti altri popoli antichi, veneravano sia un dio che una dea. Ci vollero secoli perché Geova diventasse la divinità principale in sostituzione della Dea Astarte. Quando i patriarchi ebrei riuscirono a distruggere il culto della Dea, il prestigio delle donne calò progressivamente.
La stessa storia si è ripetuta in tutte le culture. La distruzione della Dea si riflesse naturalmente anche nella vita sociale, politica e nell’autorità religiosa delle donne.
Le donne furono considerate esseri “incapaci di intendere e di volere” e affidate per questo alla sfera d'influenza dei propri padri e mariti.
Nel tempo, giungendo sino al Medioevo, tutto ciò che aveva legami con il culto della Dea fu distrutto completamente o giudicato atto di stregoneria. L’ottantacinque per cento delle persone condannate a morte dall’Inquisizione furono donne che avevano colpa di essere istruite. La categoria delle “streghe” comprendeva erboriste, levatrici, chiaroveggenti, zingare, e in generale tutte coloro che avevano un legame sospetto verso il mondo naturale. Erano accusate dalla chiesa di “non avere un’anima”, di essere lo strumento tentatore maligno per l’uomo e per questo degne di finire arse vive sul rogo...
La caccia alle streghe, che si svolse tra il XIII° e il XVII° secolo, causò la scomparsa dell’indipendenza femminile. Verso la fine del Rinascimento alla donna ormai era vietato anche avere un’istruzione, cosa che, all’inizio del Medioevo, era ancora concessa con la clausola, posta dalla chiesa, di entrare in convento.
Il matrimonio divenne l’unica alternativa socialmente accettabile per la donna e gradatamente fu considerato inconcepibile che il sesso femminile avesse mire intellettuali, se non addirittura pericoloso. Alla donna furono negati educazione e libertà e imposta silenziosa obbedienza al proprio marito.
La progressiva congiura contro il femminile si infiltrò in ogni meandro, persino nella scelta dell’uso dei calendari. Il Sole nel suo cammino annuale attraversa la fascia dell’Eclittica toccando 13 diverse costellazioni tra cui quella dell’Ofiokos (Ofiuco), che in greco significa: “colui che tiene in mano il serpente”, ricollegabile ad una dea femminile.
Il calendario lunare, usato dagli antichi Egizi, dai Celti, dagli Esseni, di 13 mesi, (13 lune) ciascuno composto di 28 giorni (rivoluzione lunare intorno alla Terra nel corso di un anno), è stato represso a favore del calendario solare, che prevedeva il culto per un dio maschile. Il numero 13 non a caso è stato osteggiato dalle religioni e considerato malefico. Il numero 13 infatti è associato alla sommossa di Lucifero.
Nello Zodiaco lunare non troviamo soltanto i 4 elementi della tradizione astrologica (terra, acqua, fuoco, aria) ma anche un quinto elemento: L’ETERE, elemento non visibile ma assolutamente tangibile.
Una lunga battaglia di liberazione femminile fu ingaggiata nella società occidentale e, queste reminescenze, si ripercuotono ancora oggi nella nostra società, dove non si è ancora raggiunta la piena parità. L’emancipazione ha portato la donna a realizzarsi nella società, creando però dicotomie all’interno di noi stessi e nella famiglia, a specchio di condizionamenti che vengono da molto lontano.
La società continua ad essere ad impostazione maschile. La donna, che si fa carico di impegni di lavoro, in realtà ha raddoppiato i suoi compiti. Spesso la donna è ostacolata nella propria carriera in quanto madre, oltre al conflitto che può sorgere in lei sdoppiandosi nei ruoli di genitrice e lavoratrice. Come non sentirsi divise interiormente?
I ruoli di responsabilità sono quasi sempre affidati all’uomo. Esistono chiare disparità di compensi. Come mediare il tutto?
Inoltre ogni giorno veniamo bombardati da messaggi subliminali, da parte dei media, dove appare una bella fanciulla in abiti succinti, come appendice di un prodotto di consumo o come oggetto piacevole in cui è il corpo (involucro) e non l’interiorità (spirito) a essere posta in luce. Il termine “velina” è stato inserito nel linguaggio comune. Ma rappresenta forse la donna media questa “velina”?
In tempi recenti il film il “Codice da Vinci”, tratto dal famoso romanzo, ha fatto riemergere antichi archetipi che si riflettono sul nostro inconscio. La coppia Divina non riflette altro che la coppia in Terra; gli opposti che devono fondersi per diventare UNO. “Così in alto, così in basso” ci ha tramandato il saggio Ermete Trismegisto.
La potenza mediatica ci ha dato l’opportunità per una doverosa analisi introspettiva.
Il Graal è l’antico simbolo della femminilità e il Santo Graal rappresenta la Dea, ma il potere della donna, considerato anticamente sacro, costituiva una minaccia per l’ascesa di una chiesa a predominio maschile. Di conseguenza il femminino sacro è stato demonizzato ed etichettato impuro.
Nel profondo della nostra psiche, sepolto da secoli, impedimenti, pregiudizi, vi è un alito di fermento, un risveglio. Siamo sradicati dal nostro vero Sé e abbiamo necessità di recuperare il Seme antico, la Verità.
Maria Maddalena rappresenta il simbolo archetipale del Femminino Sacro.
La prima persona alla quale Gesù apparse è stata vittima di una campagna di denigrazione durata 2000 anni e non è ancora terminata. Maddalena non fu mai una prostituta, anzi fu una donna ricca il cui supporto finanziario fu cruciale per il primo cristianesimo, ma la relazione speciale che lei aveva con Cristo portò risentimento tra i discepoli e come risultato si infangò la sua reputazione.
Gesù, come testimonia il Vangelo di Maddalena, che fa parte dei Vangeli Gnostici, Maddalena, l’Apostola degli Apostoli, riceve dal Maestro gli insegnamenti esoterici più segreti. A lei viene affidata una rivelazione speciale perchè Maddalena ha “occhi per vedere” con la Mente Superiore, al di là della fredda analisi concettuale. Gli Apostoli prestano attenzione, osservano, ma usano la razionalità della mente che offusca la Vera visione.
Necessita far luce su verità oscurate dal potere precostituito per ri-mettere il giusto ordine, affinché l’uomo riconquisti la sua parte femminile e la donna la sua parte maschile, in un equilibrio armonico androgino.
La storia ha ampiamente mostrato le sciagure che derivano dal comportamento umano mascolino; essa ha tentato di ripetutamente di soffocare l’immagine di Maddalena e ciò che lei simboleggia, ma questa trasmissione di memorie non può essere cancellata, né ora, né mai. Maddalena è stata solo ricacciata nell’inconscio, dove si è annidata profondamente, pronta a riaffiorare nei giusti tempi.
Separando i due aspetti si è condannato l’uno e si è esaltato l’altro, creando il conflitto e l’instabilità, che è sotto gli occhi di tutti.
Occorre ricontattare la propria energia femminile, la capacità creativa e intuitiva, di capire non attraverso la mente e la razionalità ma attraverso il Cuore, affinchè ci sia il giusto bilanciamento anche all’interno della coppia e di conseguenza nella famiglia e nella società.
Il femminile ama il maschile per il semplice fatto che è complementare. L’esempio della coppia divina (macrocosmo) trasmette a noi (microcosmo) il concetto di trascendenza degli opposti per arrivare all’UNO.
L’immagine del femminile non è solo oggetto di sessualità, o di piacere per gli uomini, ma è anche intelligenza e potere cosmico della forza vitale. Ricordiamo che il corpo di una donna è in grado di trasformare la materia, donando la vita.
E’ anche il ponte tra il conosciuto e lo sconosciuto, tra il mondo visibile e l’invisibile, come in passato le fu riconosciuto. E’ la saggezza che viene dal cuore, l’IO SENTO (luna) congiunta con l’IO SONO (sole).
Trovare il proprio femminile vuol dire trovare le proprie radici, ritrovare il legame con la Madre Terra, riprendere consapevolezza che l’Acqua e la Luna pulsano in armonia con la vita e con lo Spirito che le pervade.
Tutto è da ripensare in religione, in filosofia, nella società con “occhi di donna”. Siamo alla fine di un ciclo precessionale (25920 anni) che sarà orientato, non a caso, verso il femminile, verso l’armonia e l’equilibrio, verso lo Spirito. E’ importante recuperare la Verità insieme all’energia creatrice perché Dio, in quanto Creatore, non è solo Padre, ma anche Madre.
La Verità permetterà di riportare luce a questa società degenerata e priva dell’equilibrio mediatore femminile.
L’essere umano nella sua radice più profonda è androgino. Il concetto degli opposti, maschile e femminile, è chiamato a fondersi in una coppa unica, dove nessuno prevarica l’altro.
La via è circolare e ci riconduce verso la conoscenza del passato Il pianeta muta l’inclinazione del suo asse e noi mutiamo con esso. Ciò che è stato occultato riaffiorerà.
Cogliamo questa grande opportunità, che è il 2012, per riflettere.
Siamo disposti ad oltrepassare la soglia della piena Consapevolezza? Siamo disposti a lasciarci dietro il nostro vecchio mondo per entrare nel vuoto della nuova creazione dove tutte le cose sono possibili? Non c’è nulla da temere, perché il regno a cui dovremo accedere è una dimensione superiore, un nuovo livello di coscienza, un regno colmo di idee di collaborazione e forme pensiero in attesa di prendere vita nell’espressione fisica. Stiamo imparando ad attingere alla saggezza interiore racchiusa nel nostro cuore. Sempre più persone stanno lasciando andare vecchie limitate memorie profonde che le hanno tenute invischiate nell’illusione della terza dimensione. Adesso dobbiamo decidere se vogliamo lasciar andare la struttura e le restrizioni del nostro passato ed entrate in un futuro ignoto.
Cerchiamo di avere fede nel cambiamento. Avere Fede non è soltanto credere in qualcosa ma guardare dentro noi stessi.

Gian Marco Bragadin , Editore di Melchisedek edizioni, Autore di numerosi libri di saggezza e di ricerca esoterica – Milano www.melchisedek.it

Annamaria Bona , Scrittrice di libri per sensibilizzare al risveglio della consapevolezza. Ha focalizzato il suo lavoro sullo studio delle energie sottili e delle verità occultate – Bagni di lucca (Lu)
www.associazioneomsairam.it

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