mercoledì 20 maggio 2009

Noi figli - Noi genitori



Definizione di area

Siamo nati prima di loro. E una parte di noi pretende di sapere come dovrebbero diventare per trovarsi bene in questa società. Se seguissero le nostre indicazioni, forse ci permetterebbero di vivere ogni giorno senza affanno, e di stare tranquilli per il loro futuro. Ma sembra non ne vogliano sapere delle nostre certezze. Ciò che noi ben sappiamo per esperienza per loro non ha senso. Sono poco controllabili, spesso ostinati. Sembra che cerchino di sfuggire alle regole, all’impegno che richiede sforzo. C’è una parte di ribellione in loro, che non scompare dopo le fasi evolutive previste per prendere coscienza di se stessi. Sono sensibili ed affettuosi, se presi per il verso giusto. Ma possono diventare cinici nel mettere distanza, o contrapporsi. Comunque poco disponibili all’obbedienza, sono geniali ed irriducibili nel puntare all’obiettivo che hanno scelto. E quasi sempre diverge dal nostro. A volte incredibilmente creativi, se capita possono essere passivi ed abulici. O agitati ed iperattivi. Imprevedibili, e comunque ai nostri occhi incostanti.
Sono loro: bambini, adolescenti, giovani adulti delle generazioni arrivate a cavallo del 2000. Come è possibile capirli, e riuscire a comunicare con loro? E, dato che sembrano così diversi da noi, come aiutarli a trovare se stessi? Dove si trova la posizione di equilibrio tra la velleità di lasciarli liberi di decidere tutto, e le ricadute nell’imporci su di loro? Come possiamo noi adulti, genitori, educatori, operatori professionali arrivare ad essere noi stessi, liberati sia da posizioni astratte ed idealistiche, sia da sensi di colpa, preoccupazioni, moralismi o rivalse nei loro confronti? Si può modificare lo spazio restrittivo della famiglia nucleare, in cui il potere decisionale, la responsabilità e la cura rispetto ai figli pesano completamente sulle nostre spalle personali? Può finire lo squilibrio di dover compiere immani sacrifici per i figli, superando la conseguenza, spesso ineliminabile, che prendano in ostaggio la nostra vita?


Quanto la società dei consumi in cui viviamo, incide sulle aspettative quotidiana dei nostri bambini ed adolescenti, e sulle nostre stesse aspettative personali rispetto a ciò che noi dobbiamo fare nel ruolo di adulti? Le scelte predeterminate entrano nella nostra vita non solo attraverso i media, ma anche attraverso la convivenza con i loro compagni di scuola, o di gioco. C’è una possibilità intermedia tra il farne degli omologati, oppure degli isolati? In che modo possiamo avere un ascendente efficace sui bambini e sugli adolescenti? Con che strumenti possiamo trasformare il senso di impotenza, che talvolta sopraggiunge nel decidere i valori in cui desideriamo che i nostri figli possano crescere? E, dato che la scuola assorbe la maggior parte delle loro energie, ci sono prospettive per entrare nel processo decisionale del loro progetto formativo? Viviamo in una società nei confronti della quale dobbiamo lottare, o possiamo individuare una via intelligente di integrazione e collaborazione? E ancora: i giovani dovranno continuare a perdere energia nello sforzo di proteggere la propria sensibilità ed integrità emozionale, e far conoscere lo stato di bisogno di attenzione e vicinanza amorevole, ammalandosi? Se bambini e adolescenti delle generazioni 2000 avessero in loro i codici per una trasformazione evolutiva del modo di porsi nella vita e nelle relazioni, sapremmo essere abbastanza umili ed intelligenti da capire cosa ci stanno indicando? Sapremo riconoscere nei loro disagi e nei loro atteggiamenti, a volte disturbati o disturbanti, la presenza di risorse nuove, che non abbiamo ancora riconosciuto? In questa fase di rapido cambiamento delle relazioni di coppia i figli di chi si separa, dovranno per forza ricevere danni al proprio senso di sicurezza, appartenenza, stabilità? O potrebbe essere che addirittura portino dentro di loro la visione di diverse prospettive relazionali ed istituzionali, legate al cambiamento complessivo di cui loro stessi sono parte? Potrebbero essere proprio le loro diverse predisposizioni il fulcro per un rinnovamento vitale delle strutture che insistiamo a torto a mantenere uguali nel tempo?

Sembrerebbe, da alcune osservazioni specifiche, che i bambini e gli adolescenti del 2000 portino in se stessi i codici delle emozioni. Ci lasceremo guidare da loro, attraverso le loro crisi, e i loro successi, per capire come possiamo riorganizzare profondamente il rapporto tra la nostra coscienza mentale dell’adulto, e la coscienza emozionale del bambino in noi?
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PRIMA PARTE : LA FAMIGLIA FABBRICA E LABORATORIO DI PARTECIPAZIONE
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Dr.ssa Colette Shama - Medico olistico, Specialista in Pediatria
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Spazio comunicazione: "Iniziare nella Gioia per dialogare con l’anima: Acqua, neonati e genitori" - Proiezione del Video "Acqua Maestra di Vita"
Patrizia Panizza, Vocational Educator

La chiave di intesa nella comunicazione: codici per sciogliere la contrapposizione tra figli e genitori
D.ssa Chiara Sozzi, Pedagogista, Terapeuta delle Relazioni Familiari

Gioco - Laboratorio di comunicazione noi figli / noi genitori
a cura di Rita Bochicchio (Gazzella Mimosa), Susanna Memè (Iride Pistacchio), Chiara Sozzi
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Cristiana Vignoli - Scrittrice, Sceneggiatrice, Regista.

Gli occhi dei bambini, porte per un paradigma di vita che è già dentro di noi. Legenerazioni indaco, cristallo…
Cristina Garavaglia - Ricercatore olistico
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SECONDA PARTE: CREARE RETI DI FAMIGLIE
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In quanti modi si può uscire dall’isolamento nell’educazione dei figli?Un’esperienza di campo educativo unito e di scuola gestita dai genitori.
Rita Bochicchio (Gazzella Mimosa), Counselor in psicosintesi educativa
Dr.ssa Susanna Memè (Iride Pistacchio), Psicologa , Artista

Il coraggio e la responsabilità interiore di genitori che decidono di dar vita ad unprogetto scolastico condiviso
Prabhat Eusebio - Editore della Casa editrice Bambini Nuovi per l’uomo futuro - Collegno (Torino)
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