lunedì 12 ottobre 2009

Amore esclusivo? No, grazie


Percorso di Preparazione al Convegno Doc_9
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Abbiamo visto quanto il mito di soffrire e MORIRE D’AMORE , ancora risuoni dentro di noi, attraverso la MATRICE DELLA COSCIENZA COLLETTIVA. Che sia sofferenza per un compagno o una compagna, o per l’amore che non sentiamo ricevuto e corrisposto da un genitore o da un figlio, negarlo o lottare contro questa sensazione distruttiva non è efficace. Sarà più facile incominciare ad uscire dalla predisposizione comune a soffrire per amore, quando l’avremo riconosciuta ed accettata come parte integrante di noi. Di NOI non di me. La nostra cultura si fonda sull’ideale di un dio che si fa uomo per morire...per amore. E che non può vivere relazioni d’amore coniugali, non può avere una famiglia... .

Quando coglieremo da dove viene il nostro essere pronti a soffrire per amore, mangiando la foglia sulla verità di questo nucleo di coscienza, sentiremo che noi, in effetti, vorremmo invece VIVERE per amore. E null’altro. L’averlo colto farà nascere una calma allegria nel cuore, una capacità di sorridere e cantare di questa gabbia che ora sappiamo vedere. (La ‘Canzone dell’amore capovolto’ è una canzone che, con l’allegria di un cuore che finalmente si sente libero di incominciare a VIVERE PER AMORE, canta ‘T’hanno fregato, t’han detto che l’acqua dev’esser del vicino! Sorridendo dell’inganno che ora scioglie. Questo cuore sveglio è capace, ora, di vedere il dramma come illusorio, e di sentire compassione per ciò che è stato)

Il segreto è che l’amore lo sentiamo sempre e comunque dentro di noi. Giusto? Che sia l’amore che noi sentiamo per qualcun altro, o che sentiamo rivolto a noi da qualcun altro. Che sia un amore che viene da dentro o fuori di noi…non importa così tanto da dove viene e dove va...è comunque un’energia che si muove dentro di noi. Cambia solo lo stimolo che la risveglia.

Da un Commento nel blog del 7 ottobre:
- L’acqua che bagna la pianta dell’amore deve venire dal tuo vicino. E se il vicino non ti dà acqua, muori. E’ TERRIBILE, ma vero. Ho sempre cercato l’amore fuori, dal compagno, dalle amiche, da mia madre, da mio padre, da mia sorella. Ho un’immagine di me seduta che aspetta che qualcuno le butti un tozzo di amore, di attenzione… quanta sofferenza. Poi con gli anni ho imparato a trovare quell’amore dentro di me, o attraverso la natura, o gli animali. Ma comunque una parte di me si sente ancora come un neonato, che ha bisogno del costante e continuo amore. E allora mi prendo in braccio. E’ bello però trovare qualcuno che ha voglia di accoglierti e abbracciarti e dire che andrà tutto bene. Quando accade arriva tanta gioia. Per anni ho detto a me stessa ‘Io non ho bisogno di nessuno’. Ora nella verità più profonda è ‘Ho bisogno di sentire che sono amata’. In passato per avere amore ho dato via me stessa. Ora voglio trovare un modo per amare, sentirmi amata, ma restare integra. -

E’ un condizionamento mentale legare la possibilità di sentire l’amore a situazioni predefinite socialmente (dalla matrice), omologate come situazioni in grado di farci sentire l’amore. Una di queste è quella dell’AMORE ESCLUSIVO.

Quando pensiamo all’AMORE ESCLUSIVO lo associamo a qualcosa di appagante, perché totale. Come una gigantesca tavola imbandita, TUTTA PER NOI. Nessuno ci può portar via niente...Come…il seno materno, ci ricorderebbe Giuliano Guerra? Forzàti in questo desiderio non cogliamo l’aridità della solitudine nel sederci a questa tavola senza condivisione. Da quando nasciamo siamo forzati a sentire la minaccia che qualcuno possa portarci via qualcosa. E’ il CODICE CONDIVISO del senso di gelosia. Un codice insensato. L’ho sentito dire anche di un gattino, nato e cresciuto in vicinanza fusiva costante con altri sei, accanto alla mamma…comune ‘è geloso’ quando è accorso a scambiare fusa e carezze, vedendo la sorellina farlo con me. La spinta primaria alla condivisione viene frenata e manipolata dai primi momenti di vita. ‘DEVE imparare a stare da solo’ detto di un neonato dopo cinque giorni che è uscito dalla fusione con la madre nell’utero!

Siamo educati a separarci, isolarci, a trasformare l’angoscia della distanza in una cinica sensazione di senso della realtà. La prima cosa a cui ci addestrano è a smettere di respirare lo scambio magnetico di amore con gli altri. Ci plastifichiamo.

E poi impariamo a cercare l’amore esclusivo. Che esclude! Tutti meno che una persona. L’altro/l’altra e io. Sentiamo un po’ di senso di soffocamento? Non rischieremo di pretendere/dare un po’ troppo a quell’unica persona? Nemmeno dio vuole un amore esclusivo da noi, non ci vieta di amare noi stessi, o gli altri. Perché una e una sola persona dovrebbe diventare ancor di più di un dio?

Da un commento nel blog dell’8 ottobre:
- Il mio ‘amore’ è focalizzato molto sull’amore madre–figlio, che soddisfa a pieno il mio cuore, colmandolo di sensazione di appagamento, e su quello cosmico che percepisco attorno a me, nel mio vivere in relazione con lo spirito. L’amore che condivido con il mio partner è una scelta di percorso assieme in armonia, accettazione l’uno dell’altra e con la consapevolezza del fatto che insieme camminiamo meglio. Quello per mio figlio a volte, purtroppo, conosce la paura della perdita, della gelosia, e mi spaventa rendermi conto che ho realmente ‘BISOGNO’ del suo amore. E’ la paura ad aver generato questo stato di cose, quando mi sono separata dal padre e ho ricevuto le sue minacce di portarmi via il bambino. Pur sapendo che erano prive di fondamento, è riuscito a farmi conoscere il senso di angoscia che nasce dal timore della perdita.
Credo che bisogna comunque vivere l’amore a 360° per godere a pieno della sua meraviglia, partendo dall’amore per noi stessi, a quello dei figli, del partner, delle persone care attorno a noi e contemporaneamente percepire costantemente quello divino. Allora il bisogno di amore sarà trasformato in piacere e ci sentiamo appagati sempre...–

Ed ecco Cristiana Vignoli, nell’intervento che farà nella seconda giornata del Convegno Noi figli, Noi genitori, col titolo ‘Famiglia: matrice di amore’.
- In greco antico la parola genos identificava la famiglia, ma anche la razza, la stirpe, la nascita, la genesi, ovvero l'origine. Questo ci aiuta comprendere come una Famiglia con dei figli è, e resterà sempre a livello energetico, una Famiglia, al di là della relazione di unione o di separazione che possono vivere i due genitori.
Bisogna trovare, nell'intricata foresta di emozioni, le risposte profonde ad alcune domande : cosa significano veramente le parole: Gioia, Armonia e Amore? Come siamo abituati ad amare e come, invece, potremmo amare? Cosa significa rispettare il Libero Arbitrio dei membri di una famiglia? Come si fa ad amare i figli senza essere ossessivi o possessivi? E ancora come possiamo amare, noi adulti, i nostri genitori e suoceri quando vediamo, oggettivamente, i loro "difetti" e i loro "sbagli"?
E come possiamo permetterci di accettare l'amore degli altri: amici, figli, coniuge, genitori, se noi stessi siamo imperfetti?

La questione è risolvibile se impariamo a conoscere l'essere umano nella sua completezza e nella sua evoluzione fisica, animica e spirituale. Imparare ad ascoltare l'amore, è possibile, richiede un po' di buona volontà, la stessa buona volontà che abbiamo già usato per imparare a leggere e a scrivere! –

E se la relazione d’amore tra i genitori si esaurisce? Cosa ci è successo se i nostri genitori hanno smesso di camminare insieme? Che si siano separati ufficialmente, o che abbiano continuato a vivere nella stessa casa, ma senza armonia e vicinanza profonda?

Colette Shama, Pediatra, in ‘La serenità della famiglia dopo la separazione dei genitori’ ci parlerà della sua esperienza personale di una coppia di genitori che ha percepito pieni d’amore, e di una separazione dal compagno che le ha lanciato la sfida a tenere vivo l’amore nel cuore dei figli, tanto da aiutarli a continuare a credere nella famiglia. Come si può fare?
- Essere onesti col bambino, non nascondere il proprio dolore, bensì comunicarlo, seppur nei modi adatti. Il giorno in cui il figlio vedrà nuovamente un sorriso sulle labbra di sua madre o di suo padre, dopo giorni di cupi pensieri, sarà un giorno bello. Insegnerete così ai vostri bambini come distinguere le emozioni vere, e insegnerete loro che il dolore non deve essere nascosto per farlo andar via, ma affrontato e superato.
Amare. Non accanirsi col compagno, nutrendo di cattiveria il proprio cuore e quello dei propri figli. Il figlio viene prima di te, prima della tua rabbia, del tuo dolore, del tuo egoismo. L’hai messo al mondo come atto d’amore. Il primo diritto che ha, è essere aiutato a credere nell’amore, altrimenti perde la cosa più importante del mondo. La crisi familiare è l’esame di questa fede nell’amore.
Cosa si ricava da tutto questo? Ancora amore. Vedere il proprio figlio che costruisce una propria famiglia nell’amore, che aspira a essere genitore: questo è l’esito di una crisi che sia stata affrontata con responsabilità e amore. Organizzazione, gestione familiare, compiti, calendari, educazione, scuola…sono tutti necessari, ma la luce fondante che i bambini ascoltano e di cui nutrono il loro futuro è amore. -

Gian Marco Bragadin ed Annamaria Bona, con il loro intervento ‘L’unione d’amore tra il Maschile e il Femminile archetipici-divini nei fatti oscurati nella Storia e nella Coscienza’ nella prima giornata del Convegno, ci porteranno a percorrere le tracce verso il nucleo di oscuramento della sorgente femminile dell’amore nella Storia ufficialmente riconosciuta come tale, e nella Coscienza collettiva. La depositaria di ciò che è l’amore stesso, la Dea, è stata a lungo nascosta alla percezione dei nostri occhi interiori. E’ strano allora che il modo in cui abbiamo percepito fin qui l’amore fosse totalmente distruttivo, fuori equilibrio? Capovolto?

‘La mente vede solo ciò che vuole vedere’ si afferma nel film Il Codice Da Vinci. Come vivere d’amore, come far scorrere l’amore totale, cosmico, nella relazione tra un uomo e una donna, tra un figlio e un genitore, un genitore e il figlio, nella piena consapevolezza della propria Realtà interiore, della Coscienza Superiore a cui siamo connessi? Come vivere l’amore in relazioni umane , senza costringere la grandezza della nostra Consapevolezza elevata (il Sé Superiore) in schemi di dipendenza bisognosa che ci porta a sminuire noi stessi? E’ mai possibile farlo?

L’esempio archetipico è sempre stato lì, davanti ai nostri occhi. Persone reali che ci sono riuscite pienamente, e hanno lasciato una traccia tangibile. Un uomo e una donna, almeno, per quanto fin qui sappiamo (e di quanti altri che ancora non sappiamo, magari?) passati dalle nostre parti in uno spazio tempo storico ben definito. Un Amore tra due Coscienze piene di livello elevato, una donna e un uomo, ben testimoniati dalle persone che li hanno conosciuti. Quando ritroviamo quelle tracce scopriamo che se ci sono riusciti loro, possiamo farlo anche noi. Qui, nelle relazioni d’amore attuali di tutti i tipi. ...Perfino in famiglia!
Così la Canzone Song for two, nel primo tempo dello spettacolo della sera, concluderà il secondo passaggio del percorso umano che abbiamo fatto nell’illusione che sia grandezza il soffrire per amore. La vita è semplicemente vivere in un sogno. L’amore è mettere altri dentro al proprio sogno, mentre il sole sorge e tramonta, e la vita ogni giorno ricomincia. Ma in questo scorrere il sentire del cuore è che semplicemente ‘OGNI COSA VA BENE QUANDO TU E IO SIAMO INSIEME’.

E nel salire l’ultimo gradino del percorso di scioglimento dell’illusione d’amore, la Canzone Higher Love, ci farà sentire l’emozione di un Amore che si sprigiona dentro, come senso di unione intima con il proprio nucleo di Coscienza d’Amore elevato. La personalità ordinaria gli parla (parla dentro di sé) e gli dice: ‘Tu sei la cosa migliore che ho incontrato in questo viaggio sulla Terra, sei la mia Vita, la mia Sopravvivenza. In te io affondo in un Oceano di Pace. Io credo che tu sei proprio al mio fianco, e sento che la nostra Unità è Ora. Così penso che valeva la pena provarci (a trovarti, toccando la sofferenza e superando l’illusione d’amore), perché sei ciò che io conosco come il mio Sé Superiore’.

Molti di noi avevano potuto sperimentare solo brevi flash di amore in famiglia. Per molti di noi anziché amore tra i genitori e dei genitori nei loro confronti, c’è stata chiusura, stanchezza, sfiducia dell’uno nell’altro, svalutazione reciproca, giudizio, che hanno generato rabbia, rancore, delusione. C’era certamente un amore a livello mentale e di adempimenti. C’era magari anche attaccamento affettivo, dipendenza, atteggiamento servizievole, ma non amore da un cuore che può permettersi di sentire e sperimentare l’unità interna dentro a se stesso e con gli altri.
Forse solo raramente in famiglia abbiamo sperimentato il fluire dell’emozione di cuore dell’amore. E non è stato sufficiente per interiorizzare com’è VIVERE DI AMORE CHE UNISCE, anziché escludere.


Si può risolverlo?
Come l’abbiamo risolto?

D.ssa Chiara Sozzi
Terapeuta delle Relazioni familiari

POST e LINK COLLEGATI (inseriti nella sezione PREPARAZIONE AL CONVEGNO):
- La canzone dell’Amore capovolto - Canzone - Parole e musica di Chiara Sozzi
- La serenità della famiglia dopo la separazione dei genitori, Colette Shama
- Famiglia: matrice d’amore, Cristiana Vignoli
- L’unione d’amore tra il maschile e il femminile archetipici-divini nei fatti oscurati della storia e nella nostra coscienza, Gian Marco Bragadin e Annamaria Bona
- Song for two (Canzone per due) - Canzone - Parole e musica di Luisella Laberenti
- Higher Love (Amore elevato) - Canzone - Parole e musica di Chiara Sozzi
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7 commenti:

partecipazione/zero/2 ha detto...

Siamo a giovedi pomeriggio e ancora nessuno ha fatto alcun commento sul documento N° 9. Credo che siamo rimasti tutti col fiato sospeso,l’affare si fa veramente grosso,stiamo ,forse chiedendoci come dovrebbe essere l’amore,cerchiamo qualche esempio fuori di noi,ma non ci appaga del tutto,ci guardiamo dentro ma cosa vediamo ? Ama … come te stesso! Sono proprio io quello che tutti i giorni mi trascuro,mi faccio del male e pur sapendo cosa fare per Amarmi non lo faccio o lo faccio solo per pochi attimi. Il frutto del vero Amore dovrebbe essere gioia ; se io mi guardo indietro quanta gioia ho dato o raccolto? ; mi pare di essere come l’interprete del film “Peter Pan” che per poter volare doveva trovare un momento felice nella sua vita conscia e che a fatica riconosce come unica gioia il fatto di essere “padre”. Mi pare troppo poco ,possibile che non possa fare in ogni momento della giornata del mio meglio mentre stò facendo le faccende quotidiane ? Poiché è su queste che casca l’asino ,mentre magari saremmo capaci di dare la nostra vita,magari per aver poi la statua o il ricordo nei libri di storia, per la salvaguardia della “foca Cappuccino”. Roba da matti!
Varrebbe la pena di diventare pazzi per amore.

Progettazione/diciassette/Chiara Sozzi ha detto...

PUBBLICO IL COMMENTO DI:

Partecipazione/diciotto/3

E si e' proprio vero ci hanno fregato , ma erano in buona fede lo hanno fatto pensando di farlo per il nostro bene...... Sentendo dentro di loro nel loro cuore che pero' questo non era vero e facendo finta di non avere mai sentito questo.... E noi abbiamo sempre sentito dentro di noi che ci stavano imbrogliando, e lo abbiamo accettato per amore l'imbroglio, imparando a nostra volta a imbrogliare ( risposta alla canzone ). Non mi piace la canzone.

Progettazione/diciassette/Chiara Sozzi ha detto...

Partecipazione/diciotto/3 parla come nel mito di 'L'albero che torna a fiorire'. Hai letto il testo e hai già integrato il linguaggio dei nativi nordamericani, o sei così poetico di tuo?
Il diciotto è l'arcano della LUNA. E l'aspetto di crescita della luna ha a che fare con l'elaborazione di ciò che nella nostra esperienza si è nascosto nella sua luce pallida e ingannevole ... E come 'esperto di luce lunare' sei particolarmente accorto a cogliere l'inganno (?) amorevole di chi ci ha 'educato'.
Nella canzone il 'T'HANNO FREGATO' va anche molto più in là, fino al limite del mondo conosciuto. Si riferisce direttamente alla MATRICE UMANA che ci sta spingendo a vedere solo il panorama che c'è fuori di noi, e ad ignorare il pozzo di ricchezza che abbiamo dentro.
E' la sfida che siamo qui ad affrontare e vincere: fare una immersione a sentirci dentro, a qualsiasi costo.
Quando troviamo la chiave dell'inganno giocato dalla matrice (come in 'Matrix')incomincia a diventare tutto più semplice. 'Mangiamo la foglia' e ... presto sarà fatta per tutti noi. Sapremo amarci ed amare in un modo incredibile, allora ?

Progettazione/diciassette/Chiara Sozzi ha detto...

PUBBLICO UN COMMENTO PERVENUTO A ME DIRETTAMENTE :

Sono Partecipazione/uno/3
Sono molto d'accordo con te [ la fregatura è agita dalla matrice umana stessa, prima che dai singoli genitori ], e anche con l'altro commento che dice che c'era comunque l'amore di mezzo, la buona fede. Oggi mi è successa una cosa bellissima a scuola e ve la voglio raccontare perchè ha molto a che fare con l'amore. Ho un gruppo di bambini di 5 anni. 2 nuovi arrivati hanno veramente la capacità di mandarmi in reazione di bestia. Oggi però guardando negli occhi, soprattutto uno di loro quello che mi stuzzica di più, ho sentito uno struggimento che mi ha sbalzato al di la di ciò che vedevo e mi ha portato dentro una grande commozione. Non era più solo un bambino, dagli atteggiamenti fastidiosi, era un mondo intero di emozioni , difficoltà, un cucciolo d'uomo spaventato. Allora ci siamo abbracciati e ci siamo donati ognuno ciò che aveva da dare. E' stato un momento bellissimo, sono contenta di averlo vissuto.
Ciao

Progettazione/diciassette/Chiara Sozzi ha detto...

RICEVO E PUBBLICO:

Partecipazione/diciannove/1

Tutto cambia completamente di valutazione quando il cielo nella sua perfezione di ogni attimo ... ci permette di stare qualche mese sulla sedia a rotelle con i medici che ti dicono che non potrai piu camminare...in quegli attimi con la veduta...un po piu BASSA ... tu per fare il giro del tavolino daresti anni di vita .. e le tue cellule fanno un cambiamento per sempre... e cosi basta legarsi qualche giorno una benda agli occhi o mangiare senza sale ... proviamoci ...!!!!! Tutta la visione delle priorita cambia per sempre e cosi anche il NON AVERE TEMPO di fare cio che amiamo ...Ci incontreremo magari camminando nel prato dell'abbazia raccogliendo erbe spontanee e parlando di antiche onoscenze ... Dopo la TRASMUTAZIONE...ho ripreso a camminare ringraziando ogni attimo e ricordando che la felicita è RINGRAZIARE DI CIO CHE ABBIAMO perchè LUI sa cio che è piu giusto per noi ogni attimo e molto meglio di cio che noi GLI vogliamo suggerire.

partecipazione/otto/3 ha detto...

ciao a tutti,prendo il coraggio a quattro mani e ..
e il casino mi sa che è proprio che crediamo che l'amore debba venire da fuori e cercando cercando se è qualcun'altro che decide se valiamo abbastanza da essere amati non varremo mai abbastanza.
Ama gli altri come te stesso..bellissima frase, cavolo ma io non mi amo! e se non mi amo io?! Se non so chi sono e cosa voglio?... Di chi/cosa è la colpa? L'educazione ,la società,i genitori,etc...Poi un giorno sulla mia strada trovo scritto che secondo la teoria della reincarnazione è la mia anima che ha scelto dove incarnarsi, in quale stato e da quali genitori.Proprio lì,perchè questo è il percorso che ha scelto per evolversi.L'ho trovato davvero confortante e la ricerca di me stessa mi è sembrata meno ardua.La mia carta è la giustizia, e il giudizio, inflessibile verso me stessa e quindi verso gli altri mi ha accompagnata per lungo tempo.
ho scritto tutto d'un fiato e senza rileggere altrimenti faccio come le altre volte che poi cancello tutto,spero di aver scritto qualcosa di comprensibile.

Organizzazione/Il Melangolo ha detto...

partecipazione diciasette/1 dice...

Volevo ringraziare partecipazione/zero/2 per la sua condivisione...è raro che un uomo si apra a parlare di se così..

Ho letto il documento 9, rispondo un pò in ritardo, ma meglio tardi che mai!! La cosa che mi ha fatto più male nella mia vita, soprattutto legato ai rapporti di amicizia, è stato l'amore esclusivo. Ora, non sono del tutto immune al suo fascino, ma PROFONDAMENTE DICO NO, questa cosa fa troppo male e non porta a niente se non sofferenza e perdita di se. Vorrei riuscire a passare questo nuovo modo di amare a mio figlio, che a volte, subisce l'esclusione da parte di due bambini che creano questo rapporto simbiotico dove non c'è spazio per nessun altro. Vorrei trovare il modo..
un saluto a tutti.