venerdì 28 agosto 2009

In famiglia, oggi

Una finestra sullo scenario quotidiano


Percorso di Preparazione al convegno Doc_3

Famiglia oggi: primordiale necessità biologica, cellula minima della società, catena invisibile, magico crogiolo di vita e d'amore?

E’ il nostro incipit al Convegno.
Intendiamo esplorare i diversi aspetti di questa realtà, per condividere esperienze e punti di vista, alla luce di ricerche e approfondimenti svolti da chi si dedica con professionalità al tema delle relazioni familiari
L'idea del progetto è di partire da un'osservazione onesta della nostra vita: le gioie, le esperienze e i dolori che ci provengono dalla famiglia d'origine e da quella attuale, nel corso di ogni giornata.

Nel blog vorremmo ora aprire insieme una FINESTRA su ciò che accade nelle nostre case ogni giorno. Scattano ‘ veli pietosi ’? Dall’esperienza di chi ha navigato nel lavoro interiore con persone immerse nelle relazioni familiari di ogni tipo, vi invito a fidarvi nell’alzare quel velo. Possiamo guardarvi sotto insieme? La promessa è che, qualsiasi cosa emerga, sapremo trovare una prospettiva di rivalutazione, e rilanciare UNO SGUARDO CHE VEDE OLTRE LE PRESE DI COSCIENZA FASTIDIOSE.
In verità la proposta fondamentale è di superare il tabù che vorrebbe mostrarci e farci mostrare la famiglia, la nostra famiglia, come qualcosa di perfetto. Assistiamo ad eventi di cronaca terrificanti. Ma tutti pensiamo che le cose brutte accadano solo ‘là fuori ’ , agli altri.
Ebbene abbiamo il coraggio di dire : non è vero, accadono anche a tutti noi!?

Il primo passo è legittimare in modo obbiettivo ciò che sperimentiamo come ‘poco nobile’. Frustrazione, ribellione, noia, fastidio, rabbia, odio, tristezza, dolore. Esiste anche tutto questo, perché no? Chi non urla in famiglia? Chi non si è mai chiuso in un distaccato ‘menefreghismo’? O in un vittimismo astioso?

Fa tutto parte della ricerca di appartenenza, vicinanza, comprensione, amore. Ciò che ci aspetteremmo da una famiglia, no? E sembra non possa mai esserci.
Se abbiamo il coraggio di riconoscere questi sentimenti negativi, presenti in noi e nelle persone con cui siamo in relazione, possiamo ACCOGLIERE le realtà da cui nascono. Non siamo mostri. Le relazioni familiari ancora nascono da premesse ben lontane da ciò che occorre per poterci relazionare in modo naturale e spontaneo in armonia. E NON E’ CERTO COLPA NOSTRA.
Il grande salto lo facciamo quando scopriamo cosa sia aprire il cuore a noi stessi e sentire, ma poi lasciar andare, il giudizio contro di noi. E, si , certo, anche nei confronti degli altri della famiglia. Ma , REGOLA D’ORO DEL CAMBIAMENTO, sforziamoci di fare per le persone della nostra famiglia, SOLO QUELLO CHE GIA ’ STIAMO FACENDO PER NOI STESSI. Altrimenti…dentro di noi, da qualche parte, ci arrabbiamo.

Ora la parola a noi, con i commenti, su ciò che sperimentiamo in famiglia. Se possibile, permettiamoci di parlare della nostra vera realtà. Che è fatta non solo di pattume (radici nella realtà ), né di soli voli pindarici (ali). Famiglia Oggi: radici e ali, insieme.
Bastano anche poche righe …

Chiara Sozzi

Terapeuta delle Relazioni Familiari
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3 commenti:

partecipazione/cinque/1 ha detto...

giornata tipo di questi ultimi giorni:
il risveglio è caldo, accogliente, ti sembra di vivere in un mondo senza tensioni.... per poco...poi iniziano i colpi bassi, le parole trabocchetto e quelle sottintese. fai finta di non aver raccolto, sorvoli giustificando...per poco... poi dilaga il malcontento, l'insoddisfazione, le accuse a viso aperto. Finalmente! ora la scossa mi è stata data, finalmente riesco a percepire oltre tutto questo, il grido di aiuto di non allontanare da me la sua presenza, di ri-aprire il mio cuore all'amore per me stessa e per l'altro, di non chiudermi ancora!

Partecipazione/undici/1 ha detto...

Per quanto riguarda questa tappa del documento 3, In famiglia oggi, una finestra sullo scenario quotidiano, la scossa
avvertita è stata forte. Mi ha fatto rivivere la mia infanzia nella mia famiglia di origine che
descrivevo, a chi me ne domandasse, come una famiglia amorevole e stupenda.

Già una bella famiglia, quella desiderata unita nell'amore, affettuosa,
comprensiva, ma che in realtà non avevo e non volevo di certo far trapelare
all'esterno la realtà ... Così il mio senso di colpa e la mia inadeguatezza
prendevano ogni giorno nutrimento, perché non ho mai sentito nessuna
appartenenza.

Ora mi sono costruita la mia famiglia composta da me e il mio compagno che
non ha dinamiche come quella della mia vita famigliare d'origine. Sto
iniziando a vedere e sentire veramente, cercando di smorzare questi sensi
di colpa che mi salgono se ammetto che anche stavolta non ho un senso di
appartenenza.

Forse tutto ciò lo sento perché non ho saputo accettare il male, continuando imperterrita a guardare solo il bene e quindi non ho trasformato completamente i traumi infantili.
Ma la vita non ci sarebbe se non ci fosse il giorno e la notte.
Lo sto capendo solo ora proprio grazie a questo periodo di vita così
difficile dove il mio corpo che è più intelligente di me si è ribellato,
ammalandosi, e tutto ciò che ho costruito con enorme efficienza, diligenza,
il bel castello costruito per nutrire il mio valore che sentivo solo se
convalidato dall'esterno, è crollato.

partecipazione/diciasette/1 ha detto...

Ritrovare le persone con le quali ho trascorso un percorso di vita da sempre una gioia profonda all'anima. Grazie a Chiara, Luigi, Franca, Marta, Valeria, Michele, Annalisa, Stefano.
Trovare persone che parlano la mia "stessa lingua" mi fa sentire a casa. Grazie anche a voi.
Il convegno è stato questo, un luogo dove poter abbassare le spalle e trovare pace e tranquillità. Tranquillità che arriva dal non sentirsi sola perchè quello che respiri intorno è amore.
Difficile portare questa vibrazione nel quotidiano. Difficile creare una famiglia "nuova". Ci provo e credo che a tratti qualcosa di nuovo e molto bello appare. Poi di nuovo giù. E il giù sembra sempre più profondo. Dico sembra perchè quando provi una vibrazione nuova di armonia, diventa dissonante tutto il resto e si prova molto dolore. Poi piano piano si ricomincia.
BUON NATALE
:-)
un grande abbraccio a Beppe