domenica 25 ottobre 2009

In quanti modi si può condividere l’educazione dei figli?

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Traccia della relazione del convegno
Domenica 01 novembre 2009 - ore 15.00
Rita Bochicchio (Iride Pistacchio) e Susanna Memè (Gazzella Mimosa)
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SOMMARIO
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L’Educazione intenzionale: che obiettivi si possono raggiungere creando un campo educativo unito tra famiglie e tra famiglie e scuola . Cosa spinge un genitore a cercare altri genitori. Le molteplici esperienze di aggregazione già in atto. Come il ‘fare comunità ’, cioè inserirsi attivamente nei processi sociali, economici, politici, culturali, della propria realtà, aumenta la capacità di modificare la realtà. Il modello del ‘Programma in atto ’ nella Comunità Intenzionale di Damanhur
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TRACCIA RELAZIONE

Partiamo dai vantaggi.

Il vantaggio principale nel condividere, in una qualsiasi forma, l’educazione dei figli è quello di non essere più soli ad affrontare un compito, quello genitoriale, impossibile da assolvere se non connessi ad un proprio mondo di valori in cui riconoscersi.

Le comunità del passato assolvevano a questa esigenza, fornendo sicurezze e comportamenti in cui trovare le soluzioni quotidiane ai problemi e sufficiente autostima ed identità come genitori…

Il peggior nemico del genitore è quindi l’isolamento, l’essere sganciati da un sentimento di comunanza, di appartenenza, di orientamento e tensione verso un obiettivo comune, tutti elementi fondamentali per il nostro benessere come specie.

Oggi rischiamo di farci dire cosa dobbiamo fare dalla televisione o da miriadi di esperti, aumentando la confusione e perdendo la forza necessaria per tenere saldo in mano il timone, per guidare con successo la barca della famiglia, nel mare mosso della relazione con i figli.

Rompere l’isolamento dei genitori si può.

Tante forme spontanee di aggregazione stanno sostituendo, in parte, le comunità valoriali e di vita del passato.
Spesso questi tentativi prendono le mosse proprio dall’esigenza di ritrovare punti di riferimento e valori da condividere, con i quali percorrere più facilmente la strada della crescita insieme ai figli.

  • GENITORI E SCUOLA
    Uno dei primi ambiti di condivisione lo fornisce la scuola. Conoscere i genitori dei compagni dei figli e mettere in comune idee, esperienze, dubbi e difficoltà è una risorsa che spesso aggrega per simpatia o affinità, fornendo un ambito amicale in cui ritrovarsi. E’ un ambito di relazione che può essere guidato intenzionalmente, perché diventi un gruppo con finalità di crescita ed aiuto reciproco. Possono essere elaborate strategie comuni per le sfide da affrontare.
  • GENITORI E RETE
    Per chi ha confidenza col web, ci sono un’infinità di siti e di blog che parlano dei temi che possono interessare tutti i genitori. Possono essere esplorati argomenti specifici di interesse, si può aumentare il proprio bagaglio di informazioni. Possono essere trovate soluzioni in tanti campi della vita compreso quello giuridico legislativo, utilizzando le esperienze di altri.
  • GENITORI E TERRITORIO
    Si possono costruire delle reti di relazioni che possono diventare comunanza ed amicizia, allargando lo spazio oltre la porta di casa, trovando nella dimensione casuale del luogo di residenza, occasioni di scambio e di lavoro comune, per creare una rete di sicurezza e di qualità della vita più alta.
  • GENITORI E ORIENTAMENTO DELLE SCELTE
    Si possono creare comunità di intenti, anche senza necessariamente andare a vivere insieme. In questo modo si può fare tendenza, creare gruppi di opinione forti, per elaborare posizioni precise in merito ai temi importanti dello sviluppo umano, si può anche orientare mercato e servizi con la pressione che può esercitare un gruppo di utenti / consumatori consapevoli. Creare gruppi di orientamento sull’acquisto di generi di base, cibo, media, abbigliamento, arredi, giochi, libri, sulla scelta dei diversi tipi di scuole o ambiti di crescita mirati, partendo da valori condivisi.
  • GENITORI E TRASFORMAZIONE DI SE’
    La genitorialità può essere un sistema per aumentare la capacità di conoscere e modificare se stessi. Gruppi di formazione per genitori o di auto mutuo aiuto possono essere ambiti fertili di crescita personale, da cui trae giovamento la relazione con gli altri, quindi anche quella con i propri figli. In questi contesti è più ampia l’intimità, che può esprimersi in virtù della scelta di percorrere un cammino comune, non casuale, ma intenzionale. L’autoeducazione è in questo caso la via maestra per educare i figli. Scegliere di andare a vivere insieme, o in territori limitrofi, può ulteriormente approfondire il lavoro, che prende altro nutrimento da un progetto comune più ampio in cui confrontarsi.
  • GENITORI E CITTADINANZA
    Essere genitore non è staccato dall’essere persona, cittadino interagente con la sua comunità di vita. E’ un fatto naturale, che va insieme con la miriade di infiniti ruoli che la relazione e l’impegno di crescere porta. Fare comunità, cioè inserirsi attivamente nei processi sociali economici, politici, culturali della propria realtà, aumenta la capacità di modificare la realtà, portandola più vicina ai nostri sogni. In questo ambito si collocano:

- le politiche sociali dello Stato che, nelle realtà più evolute, stanno promuovendo azioni di coinvolgimento della cittadinanza, per costruire o rafforzare la rete di solidarietà locale, implicando in questo anche tutti i processi educativi e della famiglia.
- le attività aggregative spontanee di cittadini che si riuniscono in associazioni o gruppi formati in base a scelte di vita e che interagiscono nell’ambiente, modificandolo. In questa categoria si collocano le Comunità Intenzionali, la rete degli Ecovillaggi, le Cohousing ecc,.. Tutte queste realtà toccano inevitabilmente i temi educativi, in virtù del loro essere connaturati e connessi alla vita ed alla relazione.


IL MODELLO DI DAMANHUR
Damanhur è un progetto che può essere letto come aggregazione spontanea attorno ad una scelta ed un’ideale di vita. E’ quindi una Comunità Intenzionale, con un’esperienza di 34 anni di storia.
Questo risultato è stato possibile grazie ad ingredienti che sono stati riassunti in una formula, trasmessa in corsi intitolati “Come fondare una Comunità di successo”.

Questa formula può essere declinata in tutte le forme di gruppo e di aggregazioni sociali, partendo dalla più piccola unità di gruppo rappresentata dalla coppia o dalla coppia genitoriale, salendo alle famiglie, alle piccole o gradi aziende, a gruppi culturali o di volontariato e arrivando fino a gruppi umani molto vasti.
E’ una formula complessa che necessita di più giorni di corso per poter essere descritta, quindi non rientra nell’obiettivo di questa relazione approfondirne maggiormente gli elementi, in ogni caso a disposizione di chiunque volesse informarsi maggiormente.

Oggi quello di cui ci interessa parlare è la sua formula educativa.

Ne sono assunti di base:

  • Lavorare per restituire la giusta naturalità al ruolo della famiglia, della madre e del padre e del loro essere genitori, all’interno di un gruppo umano più ampio e di una società solidale.
  • Restituire naturalità ai grandi momenti dell’esistenza come la nascita, la morte, le differenti tappe della crescita vissute in un ambiente strutturato per dare importanza ed esaltare i valori, l’arte e la bellezza, la ricchezza di stimoli intorno a sé, l’espressione dei sogni e dei talenti individuali e collettivi
  • Autoeducazione dei genitori e degli adulti che sono il primo modello di riferimenti per i figli
  • Sostegno sentito ai genitori, da parte di tutti i membri della comunità, che ne diventano come un’estensione più ampia, pur non sostituendosi ad essi.
  • Regole comuni in cui riconoscersi, per dare sicurezza e riferimenti chiari.
  • Tutti gli ambiti educativi devono essere collegati e in sinergia tra loro. Uno degli ambiti di collegamento più importate è quello tra la scuola e la famiglia.
  • Riteniamo importante prenderci cura dell’aspetto educativo dell’istruzione dei figli per questo a Damanhur abbiamo scelto di avere una nostra scuola familiare dal nido alle medie
  • La base comune della ricetta di Damanhur, su cui gli assunti di cui sopra creano il “dolce” specifico dell’educazione: una giusta miscellanea di tradizione, innovazione, sperimentazione pratica nel sociale e lavoro sul cambiamento di sé, volti a conseguire un obiettivo comune al di fuori di sé, del proprio ristretto interesse.

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Noi pensiamo che, al di là di quanto come adulti ce la possiamo raccontare, ad avere in mano le leve dell’educazione siano in realtà i nostri stessi figli. Osservarli con attenzione (che è un modo per dire “amore” in forma piena e specifica), significa aiutarci a comprendere la loro natura più profonda, imparare a nostra volta qualcosa in più, nel momento stesso in cui insegniamo.

Il compito dei piccoli che crescono, è quello di aumentare costantemente il proprio territorio di conquista, ottenendo dall’ambiente la sicurezza necessaria per farlo, attraverso poche e semplici regole di base. Sceglierle insieme come genitori ed adulti, fa sì che siano sentite come vere e buone dai figli.
La fortuna di essere un gruppo umano solidale, piccolo o grande che sia, fornisce una forza inimmaginabile, che si esprime tutte le volte che riesce ad ottenere una visione condivisa.

Vale per la coppia, per la famiglia, via via, sino ad arrivare ai Popoli.

Il nostro sistema prevede famiglie allargate e miste per età ed il tipo di strumenti di cui ci dotiamo al loro interno, può essere adottato anche da famiglie con caratteristiche diverse.

La condizione di partenza è la famiglia stessa, il suo calore affettivo, o quello da costruire, affinché diventi davvero un contenitore coeso.

Nella nostra esperienza, replicabile in molti aspetti, la scelta di avere un figlio viene condivisa nella famiglia allargata sin dall’inizio, dando molta importanza alla preparazione dei genitori e dell’ambiente familiare nel ricevere i nuovi nati. Collaborano a questa “gestazione” di pensieri, idee ed immaginario, i due futuri padrini del nascituro ed eventuali altre persone affini ai genitori.

Questa preparazione proietta l’immagine della propria genitorialità nel futuro, con la cornice di un confronto più allargato, che ne corregge e smussa gli inevitabili svarioni, tipici quando una visione è troppo interna e vicina a sé

Insieme si immagina che condizioni creare nell’ambiente e negli adulti della famiglia, per riuscire a formare un individuo il più possibile capace di essere padrone della sua vita e delle sue scelte e di aprire al massimo i propri talenti al servizio della sua stessa crescita e di quella della collettività

Il lavoro prosegue con costanza nel tempo per tutto l’arco evolutivo, in forma sistematica.
Ogni famiglia, periodicamente, dà attenzione alla crescita di ogni singolo figlio, attraverso incontri in cui si affrontano i punti di forza e quelli di debolezza su cui si sta impegnando, si ascoltano i suoi sogni, si pensano strategie utili per affrontare le sfide all’orizzonte.

Questo lavoro si chiama Programma in Atto e sta a significare che non basta che genitori, adulti ed ambiente si preparino al meglio per accoglier i figli alla nascita, occorre avere la costanza nel tempo di mantenere in essere queste stesse condizioni ottimali, per affrontare inevitabili momenti di difficoltà e crisi.

La forza dei significati condivisi è in grado di dare il sostegno necessario al processo di avvicendamento generazionale, che fa la grandezza di ogni famiglia, gruppo o popolo, in grado di rinnovarsi e di mantenersi vitale nel tempo e nella storia.

Il programma in Atto delle famiglie, nella nostra esperienza, è un lavoro molto importante che aiuta la famiglia stessa a diventare più intima e coesa

L’alleanza tra la Scuola e famiglia crea un ulteriore campo educativo unito, che consente di dare orientamento e riferimenti a genitori e figli oltre la porta di casa, proiettandoli verso il futuro.

  • Tutto questo può essere attuato anche in contesti diversi, scegliendo persone affini con cui confrontarsi


Insieme si può!

Rita Bochicchio (Gazzella Mimosa) - Counselor in psicosintesi educativa, Responsabile dell’Associazione Damanhur Education e della Scuola di Damanhur - Baldissero Canavese (TO) Dr.ssa Susanna Memè (Iride Pistacchio) - Psicologa , Artista, Responsabile del Dipartimento Educazione di Damanhur

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