martedì 15 dicembre 2009

Conclusione del percorso del convegno

Famiglia oggi: radici e ali



Dopo aver condiviso le emozioni, e le immagini pregnanti dell’esperienza del Convegno, passiamo ad un terzo ed ultimo passaggio, che può costituire anche il RITUALE DI CONLCLUSIONE del Convegno: possiamo condividere la SPINTA IN AVANTI che ha dato il convegno ad ognuno di noi, e quindi a tutti noi insieme. C’è un granello di oro, adesso, nella nostra vita di famiglia, che incominciamo ad individuare dopo essere tornati nella normalità quotidiana. E’ la spinta di fiducia a cambiare qualcosa, che è ci rimasta dentro.


Il rituale di chiusura è un invito a parlare a turno, più di una volta, lasciandoci il tempo di riflettere, ascoltare, per individuare l’apertura che si sta creando in noi, sulla spinta di questo percorso.


COMUNICHIAMO IN UN MOVIMENTO CIRCOLARE, COME SI FA CON IL TALKING STICK. E’ una forma di comunicazione dei nativi lakota. Ci si siede in cerchio, ad indicare che ognuno ha la stessa importanza di tutti gli altri. Ognuno, dal posto nel cerchio in cui siede, ha sperimentato una prospettiva, un punto di vista particolare ed unico.


Meglio se sediamo sulla terra, a contatto con la Madre di tutte le cose. Chi guida il cerchio ha portato un bastoncino, carico di energia. Lo passa alla prima persona che siede alla sua sinistra. La persona lo prende con rispetto tra le mani. Nel bastoncino c’è la piena attenzione di tutti quelli che sono seduti insieme. Gli conferisce l’autorevolezza di essere ascoltato con rispetto di ciò che esce dal suo cuore, come verità che sente in sé in quel momento. Chi regge il bastoncino tra le mani assume l’impegno di pronunciare solo parole che portino la verità che c‘è nel suo cuore, o piuttosto tacere.


Da qui in poi visualizziamo ognuno dei partecipanti che a turno prende in mano il bastoncino per onorare la verità di ciò che ha sperimentato. Forse non tutti troveranno le parole, o il coraggio di condividerle. Ma ognuno terrà tra le mani per un attimo il bastoncino della parola, e sarà a distanza onorato anche nel silenzio della sua verità.


Possiamo porci alcune domande.


C’è una consapevolezza, un desiderio che ha preso forza in me con il percorso sulla famiglia?


Di cosa sento il bisogno adesso per rivitalizzare la mia famiglia?


A chi sento di allargare il senso di appartenenza a essere famiglia, ora?


Come mi sta facendo viaggiare, cambiando la mia percezione di me in famiglia, lo specchio dell’Arcano con cui sono entrato/a in Famiglia Oggi?


Rispondiamo alla domanda che ci risuona …..


Un saluto dal cuore a ognuno di noi, e grazie per il cammino che abbiamo condiviso, creando uno spazio di consenso su come desideriamo che diventi per noi la Famiglia, Oggi.

Chiara Sozzi

12 commenti:

partecipazione/otto/2 ha detto...

ciao sono Partecipazione/otto/2 il convegno anche se vi ho partecipato solo la domenica mi ha lasciato un messaggio importante: dopo aver sentito la storia raccontata da Prabhat del padre e del figlio nel parco...mi ha scatenato un pianto irrefrenabile e tutte le volte che l'ho raccontato ad altri mi è venuto da piangere. probabilmente l'energia che si è creata in quei due giorni mi ha aiutato a far emergere un dolore sul quale sto lavorando. quando in tanti siamo Uno è utile per l'evoluzione di tutti. auguri

Partecipazione/cinque/2 ha detto...

Partecipazione/cinque/2

E' un pò che penso di scrivervi perchè voglio ringraziarvi .... sono riuscita dopo il convegno e anche dopo il lavoro che ho fatto con Chiara, finalmente ad aprire il mio cuore, lasciare andare le mie emozioni ma soprattutto, cosa che più di tutto mi ha resa orgogliosa di me stessa sono riuscita a dire ai miei genitori - le mie radici - cose che non credevo (e ne ero convinta...ti ricordi Chiara ?) di poter dire.

In questo ultimo periodo sono successe tante cose che mi hanno un pò amareggiata a livello familiare anche se la famiglia non è la mia ma sono riuscita a gestire il tutto con serenità, senza rabbia, senza voler sempre dire la mia o cercare di convincere gli altri che "così non si fa.."

Quest'anno, dopo tanto tempo faremo il Natale con i miei zii (da parte di papà) con cui i rapporti sono sempre stati molto tesi ma senza i miei suoceri che invece, al contrario di me che sento un irrefrenabile bisogno di famiglia, faranno il Natale da soli loro due...

Buon Natale a tutti voi! Giorgia

Progettazione/diciassette/Chiara Sozzi ha detto...

Prendo tra le mani il Bastone della Parola e incomincio a far scorrere la mia comunicazione, anche se so che non avrò il tempo e la concentrazione per dire ora tutto quello che ho nel cuore rispetto alla Community del Convegno.
Quindici giorni fa ho fatto una grande scoperta sulla natura dell’amore che rinsalda le relazioni familiari. Il lavoro ( tanto) che ho fatto per il percorso Famiglia Oggi ha attivato nella mia Crescita personale in proporzione a quello che ho messo , mentre so che ha dato altrettanto nel ‘Marsupio’ della crescita umana collettiva. Penso che Carla, Serena, Stefano ed io, gli organizzatori e progettatori del percorso, saremo forse alla fine quelli che hanno capitalizzato più trasformazione personale. Siamo stati costantemente coinvolti a credere nella possibilità di creare l’unità della famiglia (del Convegno), trovando ogni volta come superare le innumerevoli differenze, divergenze, a volte tensioni, oltre alle risonanze, entusiasmi comuni e sintonie, che tra le nostre personalità si sono create nel corso delle lunga strada fatta insieme da fine marzo ad ora. All’inizio ridendocela di cuore, alla fine con la lingua fuori per l’accumulo di fatica, ci siamo spesso detti ‘ è ovvio che tutto questo accada, siamo una famiglia !’
C’era un aspetto però che ancora non avevo metabolizzato. E ho urgenza di parlarvene ora, prima di Natale, perché riguarda UN VIRUS che , anche se abbiamo una vera apertura di cuore , può far si che ci faccia sentire dolore, dissonanza e separazione con le persone della nostra Famiglia.
Sono un’esperta di Natali rovinati. Mia madre e noi cinque fratelli avevamo soprannominato mio padre il GUASTAFESTE. Il Natale partiva sempre bene. Tutti insieme alla messa di mezzanotte, con i canti dolcissimi del Natale, una Comunione spirituale che tutti sentivamo profondamente. Senonchè arrivava il momento dei regali, dei dolci, del pranzo di Natale, a cui tutti avevamo collaborato per giorni alla preparazione. Lì partiva il virus. Un anno perché avevamo comprato troppo patè , un altro perché qualcuno aveva acquistato un regalo troppo costoso , un altro perché avevamo già aperto uno dei panettoni … in nostro padre partiva la contrarietà ( ora so che era un dolore acuto) , che lo faceva chiudere nel mutismo, che pesava come una cappa sulla casa. L’anima del bambino gioioso in noi veniva succhiata via. Da qui ho sempre valutato mio padre come una persona chiusa nei suoi ideali e poco amorevole. L’esperienza di un momento difficile del Convegno ha innescato in me la spinta per capire. Anche a me è capitato di sentire un dolore profondo per quella che ho visto come l’improvviso cadere del tenere le energie unite istante per istante, nel qui e ora, sull’ obiettivo centrale che avevamo costruito. Per mio padre il valore era tenere al centro la spiritualità del Natale. Probabilmente era lo squilibrarsi del centro di gravità
sul cibo o sugli oggetti che lo addolorava, in una famiglia molto sensibile ai valori interiori.
Negli anni a seguire sono diventata a mio turno una Guastafeste del Natale, separandomi dal clan dei mie fratelli e delle loro famiglie, che a mia volta sentivo perdersi nel cibo e negli oggetti, senza attenzione a quello che per me era fondamentale del Natale : il contatto affettivo e di cuore …. Ho sempre considerato di aver assorbito da mio padre ( nodo familiare ) la rigidità della COERENZA NEI VALORI E NELLO SCOPO PREFISSATO PER UNA CELEBRAZIONE OD EVENTO …. A scapito della comprensione amorevole del vissuto degli altri, della loro verità e priorità di quel momento, di quello che dà senso alla loro vita e li rende felici.


Segue nel prossimo commento.

Progettazione/diciassette/Chiara Sozzi ha detto...

Fino all’8 dicembre non sapevo però mettere insieme queste due cose : l’accoglimento amorevole degli altri per come sono, e IL DESIDERIO DI CREARE SITUAZIONI FORTI, CHE PORTINO NEL QUI E ORA VALORI PER NOI ESSENZIALI E FONDAMENTALI . Incominciate a intuire donne ( e uomini) che credete in ‘ valori ’ grandi, che non vengono capiti e condivisi da compagni ( o compagne) , fratelli e sorelle, genitori, figli ? E’ anche il vostro cruccio, il ‘ SI, MA …’ ? Anche se con intelligenza di cuore sappiamo accogliere chi abbiamo accanto per come è, ci rende frustrati, addolorati, impotenti o giudicanti (e incazzosi ) il fatto di non potere allo stesso tempo vivere la vita con i valori e nel modo stupendo che sappiamo può essere, ora …
L’8 dicembre, mettendomi in gioco anche personalmente nel guidare un lavoro energetico per la Riprogrammazione del funzionamento del 5° chakra, ho posto per me l’intento di sciogliere la rigidità e quella che riconosco come violenza sugli altri nel desiderare – aspettarsi che chi c’è intorno colga la purezza e la forza del progetto vitale che stiamo proponendo … E il nodo di mio padre, che credevo fosse mancanza di amore. Quando nel 5° chakra il dolore si è trasformato, ho potuto dare un’occhiata sulla prospettiva multidimensionale della Coscienza Superiore. Il dolore che nasce quando un Valore per noi essenziale non è condiviso non è una ferita della personalità, non ha origine dalla rigidità egoica. E’ IL LATO MASCHILE DELL’AMORE. E’ L’AMORE PER LA VERITA’ . E’ L’INNAMORAMENTO MISTICO DI UN PIANO DI UNIONE FORTE CHE NASCE QUANDO INSIEME, CONTEMPORANEAMENTE, TUTTI CI NUTRIAMO DELLA STESSA UNICA VERITA’. La visione del paradiso di Dante Alighieri e di Ildegarda di Bingen. Sorpresa: Il nodo di mio padre è un’eredità di amore mistico.
‘So what ? E allora, come la mettiamo ?’ . La soluzione è semplice in una prospettiva multidimensionale ( e solo in quella può esistere, meno male che la Coscienza Superiore c’è !). C’è un piano ( nella Matrice del Campo Unificato dell’Universo) in cui siamo già uniti in un’ intenzione comune di VERITA’ CONDIVISA. Ma sul piano della matrice Umana, ahimè, la verità entra in una necessaria frammentazione, per cui I MODI PER REALIZZARLA PRENDONO FORME DIVERSE. Ci troviamo così inevitabilmente in disaccordo su cosa sia più efficace nel Qui e Ora per raggiungere quell’unica verità. Il paradiso mistico di trovarci tutti in accordo in ogni momento non è ancora di questo pianeta ( che sugo preferisci mettere sui ravioli ? ci sediamo a guardare insieme la televisione o accendiamo il camino ? mettiamo i tovaglioli di stoffa o quelli di carta colorati ? stiamo a casa o passiamo dai miei e dai tuoi genitori ?). L’importante è che sappiamo che il nostro desiderio forte non è poi in fondo di avere tovaglioli di stoffa anziché di carta, o di passare per forza dai genitori … La pienezza che ci manca è di condividere dei valori con chi c’è accanto.

Segue nel commento succesivo.

Progettazione/diciassette/Chiara Sozzi ha detto...

Ricetta dell’anima: Tengo nel mio cuore il desiderio di una comprensione fusiva, in cui condivideremo tutti ( prima o poi, da qualche parte … = il paradiso) la stessa visione delle cose ( è la realizzazione del lato maschile dell’amore ) , e da qui PARTO A IMPOSTARE L’ADDIZIONE TRA LA MIA VISIONE E DI QUELLA DI CHI HO DI FRONTE . Raggiungere un accordo su come possiamo conciliare le DUE VERITA , la mia e la tua, è ciò che più si avvicina all’amore per UN’ UNICA VERITA’ COMUNE. In soldoni. Cosa vuoi tu + cosa voglio io + cosa vuole lei ( lui) = facciamo questo, in questo modo, e poi in quest’altro ! E ognuno di noi si sente accolto e capito. Non c’è dispersione di energia. Abbiamo raggiunto un accordo amorevole. Ed è Natale per tutti !
Il percorso del Convegno mi ha regalato la scoperta della forma elevata di amore che mio padre portava in sé, e l’occasione per arrivare a scoprire l’oro che mi ha lasciato. L’oro per me è COME PORTARE IL LATO MASCHILE DELL’AMORE SU UN PIANO DI LEGITTIMAZIONE RECIPROCA DELLE VERITA’ PARZIALI IN CUI OGNUNO DI NOI HA BISOGNO DI CREDERE, senza soffrire del paradiso che qui ancora non c’è, ma … da qualche altra parte ( nella visione della Coscienza Superiore) si.

partecipazione/tre/1 ha detto...

Eccomo qua,ed eccoci qua...al termine di un altro anno di vita.Questo lascerà per me un segno perchè l'aver vissuto l'esperienza del Convegno all'Abazia di Maguzzano,farà senz'altro la differenza.
Mi spiace non essere stata "presente" per farvi gli auguri di Natale,sono stata messa a dura prova per una serie di circostanze...daltronde avevo dichiarato (impavidamente) a me stessa che mi sentivo un "guerriero"...dunque ho attirato situazioni che hanno messo alla prova il mio coraggio e la mia forza interiore;credo che sia andata così!
Direi che ho vinto,per ora,anzi ha vinto il mio amore e gli sono molto grata per essere stato più forte del mio orgoglio e della mia stessa paura!
Volevo partecipare al "rito di chiusura" a cui ci ha invitato Chiara e risponderei alla domanda: C'E' UNA CONSAPEVOLEZZA,UN DESIDERIOCHE HA PRESO FORZA IN ME CON IL PERCORSO SULLA FAMIGLIA?
(per me) la consapevolezza che non sono esistita fin'ora come "individuo" ma ho solo rivestito ruoli...uno dopo l'altro...per cercare di rendere felici gli altri,per fare la brava moglie,la brava mamma,la brava amica,la figlia riconoscente,l'educatrice responsabile.....IO DOV'ERO???
DOVE SONO ???
al Convegno ho pianto quando ho avuto la sensazione di avere perso tanto tempo e...più di un treno; MA SO BENISSIMO DI NON POTER INCOLPARE NESSUNO,la responsabilità è tutta mia,solo che prima non lo sapevo.Non sapevo di avere nelle mie mani tutto il potere di rendermi felice,di volermi bene di scegliere per me i tempi...quello per il lavoro e quello per il riposo...il tempo per gli amici e il tempo per la mia solitudine.
Ho scoperto che fa più danno una mamma infelice di cento mamme indaffarate!
Vi scandalizzerò ma il mio desiderio PRIORITARIO per il 2010 è percorrere la strada che mi riporti a "me stessa",solo così sento che potrò essere e fare FAMIGLIA.Credo che il mio arcano(imperatrice) potrà darmi una mano...basta mettere al primo posto gli altri,qui c'è una bambina arrabbiata che si è sentita troppo sola e ferita... e ora va ascoltata!
A tutti i bambini che sono in noi,in voi auguro il più felice anno,
BUON 2010
vi avvolgo in un affettuosissimo abbraccio,
stefania,partecipazione/tre/1

partecipazione/tre/1 ha detto...

Carissimo Beppe...GRAZIE !
Per aver voluto ricordare ad ognuno di noi che è persino un nostro "diritto" esprimere quello che sentiamo e ancor più dovrebbe essere un "dono" per gli altri (oltre che per noi stessi).
Ma,vedi, è probabilmente difficile entare in questo ordine di idee...
devo dirti che mi sono accorta che quando stiamo (in realtà parlo per me)"lavorando dentro"abbiamo bisogno di una sorta di...silenzio...di isolamento, quasi fosse impossibile discernere tra ciò che è da raccontare e ciò che è...indefinibile e senza una nuova forma.
Ti racconto il mio pomeriggio di ieri...una grande sofferenza come mamma perchè avrei tanto voluto poter aiutare la mia dolcissima (incazzatissima in quel momento) adolescente...
Io continuavo a parlare,ad invitarla a "tirar fuori" (devo dire che c'è un bel dialogo fra noi,anche perchè sto imparando a non giudicare!!!)
Beh,risultato : "mi da fastidio parlare...NON HO VOGLIA DI PARLARE"!-è stata la sua risposta.
Così capisco anche chi di noi,partecipante al Convegno,sta zitto.
Sono sicurissima che siamo tutti continuamente "collegati",dobbiamo solo diventare un pò più intimi,forse...
raccontarci le nostre giornate così...con tanta semplicità...dirci chi siamo...direi che possiamo toglierci la maschera della "partecipazione..." e dichiarare i nostri nomi...piano,pianino,un pò alla volta.
Siamo ancora tanto adolescenti,noi aspiranti genitori/adulti e......quante "incazzature" (scusa il termine un pò forte ma ci sta)vecchie si presentano come fantasmi inaspettati...
Potremmo aiutarci, che dici ?
Chiara è il nostro Guerriero Apripista...e molti di noi vogliono veramente mettersi in gioco,non tutti hanno lo stesso compito,però.
Da quando sono tornata dal Convegno mi sta piombando addosso un sacco di "lavoro" e tante sono le tentazioni di mollare e mandare tutto al.......sembra proprio che ci siano forze invisibili che quando sentono che uno ha voglia di migliorarsi!?!!??...della serie "hai voluto la bicicletta ?...mò pedala"
Ebbene io da parte mia sono disposta a non scoraggiarmi e se ci sarà bisogno,non solo "pedalerò"ma addirittura porterò la bicicletta in spalla !
Non ho più paura, chi vuole venire con me ?
Un abbraccio Stefania (ex partecipazione/tre/1)

Organizzazione/Il Melangolo ha detto...

Da Partecipazione/zero/2 - Beppe Belleri

Ciao Chiara proprio ora ho scritto queste note,che ti incollo qui sotto
da
condividere con voi tutti.

Cari amici tutti conosciuti o solo sfiorati con uno sguardo o uno
sfioramento
sento oggi sorgere in me il desiderio di esprimere parole di sprono a
continuare il cammino di conoscenza di noi stessi ( come scrisse
Socrate”
conosci te stesso e troverai in te Dio e l’universo intero”).Appaiono
anche
emozioni di tristezza al pensiero di non rivedere più alcuni di voi, o
notando
gli inevitabili screzi,contrasti ecc all’interno dei
relatori-organizzatori
;
ma è solo un attimo e subito prorompe la grandezza e la bellezza di
quello
che
abbiamo ricevuto e che rimane e cresce in noi e cancella le flebili
ombre.
Credo che se tutti noi dopo aver chiesto perdono prima a noi stessi e
poi a
tutti quelli che abbiamo ferito volutamente o inconsciamente ci
soffermiamo
anche solo per un attimo sui volti dei compagni-amici del convegno e
mettiamo
in contatto i nostri cuori sulla frequenza dell’Amore ,volendo solo
volerci
bene e vedere solo il lato migliore il “Cielo sarà sempre più blu”. E
dobbiamo
ringraziare il nostro corpo che soffrendo ci fa vedere dove possiamo
ancora
migliorare. E vi racconto una mia esperienza in merito. Negli anni
passati
ho
collaborato con una persona e pochi giorni prima di incontrarla per
l’ultima
volta per chiudere la collaborazione l’ho abbracciata in sogno. Nei
giorni
seguenti notavo che una piccola ferita procuratami alla gamba destra non
guariva completamente e ho pensato se non ci fosse “una ferita ancora
aperta”,
ossia che io credendo di essere stato offeso non avessi ancora
perdonato
con
il corpo e l’anima (mentre in sogno i due spiriti sicuramente più saggi
avevano chiarito ogni cosa). Grazie innanzitutto a chi ha colto e poi
portato
avanti l’idea del convegno ,grazie per tutte le energie che avete
profuso
magari togliendole agli affetti e al lavoro; e grazie anche a voi tutti
compagni di viaggio ,che rimanga in noi il solo bene ricevuto e donato.
Un abbraccio a tutti da Beppe

Claudia ha detto...

Ciao, sono partecipazione sette/3 o meglio Claudia.
Questo foglio bianco mi spaventa, ma mi devo fare coraggio ed affrontarlo e tirare fuori le mie emozioni e condividerle. Mi ritrovo nei commenti di Beppe (la tua ruota troneggia nel mio studio) e soprattutto in quelli di Stefania (sono la persona seduta accanto a te a cena, siamo andate in gruppo al cimitero per poi chiacchierare in pochi fino notte inoltrata. Ti adoro) Partecipando al convegno ho capito di essermi presa una grossa responsabilità: da quel momento in poi sapevo che non sarei stata più la stessa, che avrei dovuto smettere di nascondermi dietro una maschera,non potevo avere più alibi. Dovevo essere la VERA Claudia, quella che nessuno ancora conosceva perchè a tutti ho sempre mostrato quello che gli altri si aspettavano di vedere. Una figlia, una sorella, una moglie, una madre,un'amica sempre al TOP, sempre pronta, presente, sorridente energica e spudoratamente FINTA. Anni di finzione, seppur involontaria ora l'ho capito, mi hanno sfiancato. Durante il convegno HO CAPITO, e nello stesso momento mi arrabbiavo e perdonavo nello stesso tempo. Tutti... ma non me stessa. Quello ancora non riesco a farlo. La sera stessa del rientro a Roma (dopo un viaggio che è stato un'odissea) ho chiamato la persona che mi aveva ferito proprio poco prima di partire. HO PRETESO DI INCONTRARLO. Gli ho messo una mano sul cuore e gli ho chiesto perdono. Io che ho dedicato i miei ultimi due anni a renderlo felice e liquidata in una sera. Lui ovviamente non ha capito. Non poteva arrivare a capire la grandezza di quello che mi era successo. Tentavo di spiegargli le illuminazioni ricevute, forse ho esagerato ma come trasporre in parole tutte le emozioni e le conoscenze? Ecco da allora ho avuto paura...e da qui il silenzio. E la non condivisione con tutti voi del dopo...fino a quando non ho letto l'ultimo commento di Stefania. E' stata dura ripiombare nella realtà, rimettersi addosso un vestito che mi stava stretto...allora ho iniziato ad scucirlo, un centimetro alla volta... piano piano. Stavolta senza fretta di mostrare al mondo la mia vera essenza. Sono certa che le energie che abbiamo liberato insieme non possono, non devono essere disperse. Vero....Chiara è il nostro faro..e noi non possiamo più permetterci ora di navigare nel buio, ne di avere paura.
Anche io mi butto in questo mare e sono pronta ad una lunga nuotata.
Stefania vengo con te.
Un abbraccio a tutti
Claudia

partecipazione/tre/1 ha detto...

Ciao Claudia carissima,
finalmente sono riuscita a piangere ne avevo tanto bisogno!!!
Mi ha commosso la tua partecipazione e sono felice perchè sento che stai "diventando grande" come ognuno di noi dopo il Convegno.Non so se Chiara si rende conto(ma sì,certo) di cosa è riuscita a MUOVERE !!!
Se è vero che i pensieri sono energia...io continuerò a pensarvi tutti, avvolti nella Luce.
Sento che questo 2010 sarà un anno "benedetto"per le donne e gli uomini di Buona Volontà;non perdiamoci!
stefania

Organizzazione/Il Melangolo ha detto...

Da Partecipazione/ undici/1 La Forza

Volevo ringraziare Beppe e Stefania, e Chiara dei commenti dicendovi un GRAZIE di CUORE.
Prendo con devozione e rispetto il bastoncino appena passato, sento tutti Voi/Noi, in un profondo Rispetto e Amore, ringrazio di Cuore Tutti Voi/Noi e il Tutto di cui siamo parte.
Fin dall'inizio del viaggio ho provato una forte alternanza di emozioni, che mi hanno portato alla totale Condivisione con Voi/Noi, ho sentito l'apertura di Cuore di persone mai viste ne conosciute prima, ma di cui ho sentito e visto la bellezza, Voi/Noi mi avete fatto aprire totalmente, accogliendomi senza giudizi, o aspettative; fin dal ricevimento della carta della Forza, ho trovato molta assonanza alla mia Vita, di ieri e di oggi, mi è arrivata in un momento molto particolare, doloroso e faticoso della mia Vita, Tutti Voi/Noi, mi avete fatto un Dono Enorme, vi ringrazio di Cuore, e ne sarò sempre grata alla Vita, perché grazie al Convegno la mia Evoluzione si sta compiendo maggiormente, ora sono più Forte di prima, con una consapevolezza maggiore di me stessa e del Tutto che mi e ci circonda, portando AMORE come ho sempre fatto,ma con la consapevolezza che devo accettare anche il Buio che incontro, senza sentirmi più colpevole, e senza combatterlo annullandomi, ora mi rispetto e amo di più . Grazie care sorelle e fratelli, auguro di cuore che ognuno di Voi/Noi possa sentire sempre dentro se e fuori di se questa energia splendida e pura che tutti insieme abbiamo creato diventando un tutt'uno.
Namastè

Organizzazione/Il Melangolo ha detto...

Da partecipazione zero/2 - Beppe Belleri

Cari amici,sicuramente pure voi ogni tanto vi chiederete quante e quali cose stiano facendo coloro che non vedete da tempo. Se mi guardo indietro mi accorgo di aver frequentato molte persone ma solo poche di queste ogni tanto ritrovo. Proprio ieri festa di S.Valentino ero a pranzo con alcuni compagni di studio (per l’occasione ho composto alcuni acrostici per le mogli);mi sono accorto che parliamo sempre meno dei tempi passati ma del presente e poco del futuro: sarà segno che stiamo ringiovanendo anche se alcuni sono già pensionati. Dall’ultimo messaggio condiviso con i partecipanti al convegno mi sembra passato un secolo. Sono 2 mesi che ho inviato una simpatica letterina a don Antonio Mazzi, che per due giorni abbiamo avuto sotto gli occhi a Maguzzano –era il fanciullo ai piedi di San Calabria-ma ancora nessuna risposta. Ho invece terminata la lettera,che avevo in mente da alcuni anni,che mi è uscita quasi da sola dalle dita e che ho già inviato ai vari destinatari (vedi blog http://u-n-i-ca.blogspot.com ).Mi ero poi accorto che da alcuni mesi non ascoltavo più le canzoni di Miriam Brichetti, perché mi commuovevo nell’ascoltare alcune frasi in particolare. Lunedì scorso mentre ero con gli occhi chiusi,ma ben sveglio,ho sentito il desiderio di farla finita con quella storia e di salutare e abbracciare senza più alcun rancore,appena possibile,alcune persone : per un attimo ho visualizzato l’incontro. Quando mi sono alzato guardo la ferita che mi ero fatto nell’aprile scorso e non c’era quasi più nessun segno,che invece si vedeva ancora il giorno prima. Ho voluto fare un’altra verifica, mi sono messo a disegnare una delle mie ruote ascoltando le canzoni di Miriam: le ho sentite per due volte e non hanno più mosso niente, l’anima era finalmente calma ed aveva dato pure lei un taglio deciso ed aveva fatto tabula rasa. E la ruota era fra le migliori! Tornando al convegno mi era sorto un pensiero già nei due giorni trascorsi insieme :perché non approfondire il tema della “guarigione”facendo un escursus su come era intesa e praticata nell’antichità e nel corso dei secoli? L’evento potrebbe essere organizzato in collaborazione con la Diocesi di Brescia o magari col Vaticano. Dieci giorni fa ero nell’ufficio della Curia di Brescia a parlare col responsabile della “Pastorale del Creato”mentre giovedì scorso dopo aver acceso l’autoradio sento il Papa che nell’omelia,in occasione della giornata mondiale del malato,sta dicendo che “la guarigione del corpo è l’espressione della guarigione dell’anima già avvenuta…”Tornato a casa invio una lettera al Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute. Facciamo buoni pensieri perché se poi li scriviamo pure più velocemente si avvereranno. Questa lettera l’ho prima scritta a mano con la matita poiché mi pare si scriva meglio per poi digitarla col pc.
Un caro saluto a tutti da Beppe